Us Open - Alcaraz si prende tutto: il primo Slam e la vetta del ranking. Ko Ruud



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Us Open - Alcaraz si prende tutto: il primo Slam e la vetta del ranking. Ko Ruud

Diciannove anni e quattro mesi. Carlos Alcaraz tocca la testa del ranking prima di chiunque altro nella storia del tennis e come precocità nei tornei dello Slam si mette alle spalle solamente di Michael Chang, Boris Becker, Mats Wilanders, Bjorn Borg, Pete Sampras e Rafa Nadal.

Il fenomeno spagnolo vince a Flushing Meadows il primo titolo Major in carriera. Dopo una seconda settimana condita da tre maratone, il fenomeno spagnolo riesce a evitare il quinto set con Casper Ruud. Che rimane ovviamente a mani vuote nella partita da dentro-o-tutto ma che chiude con poche recriminazioni.

Nonostante una buona prestazione, e un avversario decisamente scarico, non trova come da copione armi sufficientemente valide per spezzare gli equilibri. Anche se sostanzialmente pare in controllo della faccenda nel terzo set e non sfrutta due palle per portarsi sul 2-1.

Dopo un tie break incredibilmente negativo, il norvegese lascia spazio ad Alcaraz. E la zampata decisiva sul 4-2 si rivela decisiva per il 6-4 2-6 7-6(1) 6-3 che matura dopo poco meno di tre ore di gioco e che come ciliegina sulla torta ha un ace.

Alcaraz riscrive la storia del tennis, diventa il ventottesimo numero uno dell'Era Open (il quarto spagnolo dopo Nadal, Ferrero e Moya) e spacca completamente le logiche di uno sport che si era abituato ad altro. Qualità e intensità viaggiano ovviamente su rette parallele, con la tensione che guida entrambi nelle fasi iniziali del match.

Ruud cancella una palla break in avvio, stessa sorte per Alcaraz che però ha bisogno di recuperare dal 15-40 nel primo turno di battuta. Complice un errore di volo piuttosto grossolano sul 15-30. Lo spagnolo, che spezza comunque gli equilibri nel cuore del set e che spesso e volentieri si presenta nei pressi della rete, conserva il vantaggio con un certo agio e mette la testa avanti.

Rudd apporta qualche piccola miglioria al piano tattico. Conscio delle dinamiche e soprattutto della chance a disposizione. Alcaraz, comunque, tira un minimo il fiato e lascia andare in maniera decisamente meno fluida i colpi.

Il norvegese ne approfitta sul 3-2, conserva la battuta nel momento più delicato - nonostante un 40-40 da fronteggiare - e approfitta soprattutto di alcune scelte tattiche infelici di Alcaraz, che evidentemente condizionato dalla stanchezza tenta anche in qualche modo di limitare il numero degli scambi prolungati con la palla corta.

Il 6-2 è sostanzialmente una conseguenza logica. Pronti, via, Alcaraz schizza sullo 0-40. Ruud si salva con due passanti intelligenti nei primi due casi, ma legge con un pizzico di ritardo la palla corta di Alcaraz sullo 0-40 e con il rovescio in avanzamento riesce solo ad accarezzare la palla.

Lo spagnolo, che con un minimo di entusiasmo riesce a mettere la testa avanti, dilapida immediatamente il vantaggio e ritorna vittima della stanchezza e soprattutto delle indecisioni, si ritrova a viaggiare 'on serve' con lo svantaggio di servire per rimanere nel set sul 4-5 e sul 5-6.

Nel decimo game viaggia a velocità piuttosto sostenunute, mentre ai piedi del jeu decisif lascia spalancato il lungoline a Ruud che non si lascia pregare. Alcaraz cancella le due palle break che mette a disposizione con due avventure piuttosto coraggiose col naso sulla rete e con il miglior punto della partita, alla quinta occasione utile, aggancia il 6-6.

Dopo un ace, Ruud gioca un tie break semplicemente disastroso. Alcaraz, che stuzzica continuamente la diagonale sinistra con il dritto, con un parzialone di sette punti consecutivi scaccia tutti i demoni di una frazione complicatissima e ritorna a condurre.


Più lineare il quarto set, con Alcaraz che sul 2-2 si concede addirittura il lusso di tre ace in fila. Ruud, che rimane comunque appiccicato alla partita, inizia vacillare quando Alcaraz alza la velocità dei colpi da fondocampo.

Lo spagnolo si procura la prima palla break del set sul 3-2 e non manca la chance. Il resto è un contorno del tutto necessario, con Ruud in totale balia delle circostanze che fa sostanzialmente in tempo solo a muovere il punteggio in un'altra occasione.

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