LA NUOVA MISSIONE di TENNIS WORLD FOUNDATION: COSTRUIRE UN CAMPIONE



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LA NUOVA MISSIONE di TENNIS WORLD FOUNDATION: COSTRUIRE UN CAMPIONE

Il recente ritiro di Kevin Anderson ha messo a nudo la scarsa competitività del tennis sudafricano a livello internazionale. Adesso c'è un buon giocatore come Lloyd Harris, ma un Paese importante come il Sudafrica merita un ruolo ben più importante, pur partendo da una base più complicata rispetto a nazioni più sviluppate.

Ma dal 2019 è cambiato qualcosa: con l'arrivo della Tennis World Foundation, lo sport della racchetta si è improvvisamente aperto a una fascia di popolazione generalmente esclusa ed emarginata. Grazie all'entusiasmo e alle iniziative di Federico Coppini, il tennis ha dato una mano (e una speranza di futuro) a circa 1.600 bambini. In virtù del successo dell'iniziativa, TWF vuole fare un passo in più: creare un progetto di sviluppo professionale che possa regalare al Sudafrica giocatori di livello internazionale e, in subordine, elementi preparati a una carriera accademica all'estero. Il nuovo progetto (che conta di partire a settembre, con l'avvio della stagione 2022-2023) si divide in tre parti:

- Sviluppo di giocatori di alto livello.

- Diffusione del tennis.

- Creazione di strutture di livello.

ALLENAMENTI E MENTALITÀ

Ciascun obiettivo è affascinante, ma il primo è particolarmente suggestivo: l'idea di Coppini è creare un mini-gruppo di ragazzi altamente selezionati, nella fascia d'età tra gli 11 e i 13 anni, dando loro la possibilità di vivere da piccoli professionisti. La TWF fornirà loro materiale e attrezzatura, oltre alla possibilità di allenarsi a tempo pieno, sia sul campo che nella preparazione atletica, senza dimenticare l'istruzione con un sistema di home schooling (ideale per prepararli a un'eventuale futuro accademico). Per ciascuno di loro, il programma durerebbe 5-6 anni e creerebbe tennisti e giovani uomini (e donne) di alto livello, pronti a tentare una carriera professionistica nel tennis o un percorso di vita nelle più prestigiose università del mondo. “L'obiettivo è creare il prossimo campione sudafricano: nel peggiore dei casi, atleti che possano concorrere per una borsa di studio nel college americano – racconta Coppini – rivolgo questo progetto a tennisti provenienti da famiglie povere perché vogliamo dare un esempio importante: dovesse arrivare un campione, dimostreremmo che si possono avere risultati di prestigio anche partendo da situazioni svantaggiate. Basta volerlo”. Lo staff della Tennis World Foundation è pronto a raccogliere la sfida, consapevole di lavorare in un ambiente difficile, laddove c'è una mentalità poco aperta allo sviluppo e al progresso. Per questo, TWF vuole intensificare la propria presenza (già forte) nelle scuole. “Purtroppo le famiglie e l'ambiente circostante tendono a spingere i bambini verso il basso, anche i più ambiziosi” sospira Coppini, il cui obiettivo è cercare di sradicare un certo tipo di mentalità e portare più bambini possibili fuori dal contesto attuale.

Per questo, TWF sta portando avanti un programma riservato a dieci scuole elementari svantaggiate di Stellenbosch: attualmente sono 1600 i bambini che stanno giocando a tennis, gratuitamente, grazie alle TWF. Ancora prima che le qualità tennistiche, l'obiettivo è dare ai bambini delle skills che permettano loro di migliorare il loro approccio alla vita.
I migliori bambini poi sono gia' inseriti in un progetto in cui potranno giocare tutti i pomeriggi coi coach della Tennis World Academy e altri bimbi della medesima accademia.
 

STRUTTURE E TORNEI

Il terzo progetto – quello legato alle strutture – è già a buon punto, perché l'energia di Coppini ha permesso di realizzare una buona struttura a Idas Valley: l'impianto è stato rimesso a nuovo e centinaia di bambini lo frequentano quotidianamente. L'investimento di 1 milione di rand ha creato un'ottima funzionalità, ma l'obiettivo è fare ancora di più: per esempio, realizzare almeno due campi coperti in modo da garantire la continuità di allenamento nei difficili inverni di Città del Capo. L'idea sarebbe quella di realizzare una struttura permanente, o in subordine una temporanea.

Nel frattempo, grazie alla bontà del lavoro a Idas Valley, il comune di Stellenbosch (laddove opera la Tennis World Academy) darà in gestione anche il Van der Stel Tennis Club, oggi in disuso ma dotato di un ottimo potenziale, vista la presenza di otto campi più una club house. Proprio il Van der Stel potrebbe essere il luogo giusto per creare un centro di allenamento di alto livello con strutture moderne e campi coperti. Per allacciare il discorso strutturale a quello agonistico, sono già in corso le prime discussioni con ATP e ITF per portare in loco alcuni tornei internazionali. Si parla di tornei del circuito giovanile ITF, ma anche eventi validi per la classifica mondiale, con un montepremi di 15-25.000 dollari. Quest'ultimo passaggio è decisivo, poiché l'organizzazione di tornei di alto livello è una delle chiavi principali per lo sviluppo di buoni giocatori.

Tutti i Paesi del mondo – anche i più sviluppati – riescono a produrre giocatori grazie alla vivacità organizzativa, a partire dai tornei giovanili. In Sudafrica non sempre è così, dunque l'iniziativa TWF è una pietra miliare per cambiare le cose in un Paese dall'immenso potenziale.

Senza dimenticare la collaborazione col Malawi, che a breve dovrebbe condurre allo sbarco di due ragazzine in Sudafrica che vivranno proprio a casa di Coppini Federico perche' vuole che sia per loro non solo un'esperienza tennistica (si alleneranno tutti i giorni)….ma anche di vita.

Fino a oggi, TWF ha investito moltissimi soldi e ha intenzione di continuare in questa direzione, ma vista l'importanza dei progetti in ballo, sarebbe necessaria la presenza di ulteriori sostenitori e sponsor. D'altra parte, si vince insieme. E più persone, aziende e privati sosterranno il progetto, più sarà facile raggiungere obiettivi che mettono i brividi. Perché Kevin Anderson ha raggiunto la finale a Wimbledon e allo Us Open, ma il suo percorso è stato facilitato dalla sua provenienza: oltre a essere di razza bianca, era figlio di due ingegneri. Portare nel circuito ATP-WTA un tennista proveniente da un mondo disagiato avrebbe ben altro sapore. E sarebbe molto più bello.