TENNIS WORLD FOUNDATION: IL CIBO ARRIVA ANCHE IN SUDAFRICA



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TENNIS WORLD FOUNDATION: IL CIBO ARRIVA ANCHE IN SUDAFRICA

Lanciare un progetto è facile. Portarlo avanti è meno scontato, soprattutto in un periodo difficile come questo. Tennis World Foundation (www.tennisworldfoundation.com) lo sta facendo, peraltro aumentando il suo impegno.

L'obiettivo della fondazione lanciata da Federico Coppini rimane il sostegno delle fasce più deboli, favorendo il loro inserimento in società tramite il tennis, sport che garantisce ai più piccoli un notevole sviluppo fisico e mentale. La pandemia da coronavirus ha modificato le priorità.

Luoghi già poveri hanno incontrato difficoltà ancora maggiori: Tennis World Foundation non si è fatta trovare impreparata, lanciando l'ambizioso progetto “Child Feeding Program”.

In sintesi, racchette e palline passano temporaneamente in secondo piano per lasciare spazio a beni di prima necessità, soprattutto il cibo. Il programma è partito in Tanzania, laddove TWF aveva già iniziato un programma legato al tennis. I bambini hanno ricevuto cibo, beni di prima necessità e materiale didattico oltre che medicine.

Ma Tennis World Foundation nasce in Sudafrica, paese adottivo di Coppini. Per questo non si è limitato alla Tanzania, ma ha lanciato un programma analogo anche in tre scuole sudafricane, tutte frequentate da studenti neri: due nella povera township di Kayamandi, una nell'area di Stellenbosch. Rispetto al programma tanzaniano, gli aiuti sono incentrati soprattutto sul cibo. Già, perché la situazione è ancora più complicata.

Il Sudafrica è stato colpito dal COVID-19 (secondo gli ultimi dati con un totale di oltre 300.000 contagi e 4.453 morti), rendendo ancora più complicata una situazione già drammatica, soprattutto in certe zone.

A causa del lockdown, moltissime famiglie sono rimaste senza lavoro, piombando in ristrettezze ancora più pesanti. E con le scuole chiuse, di conseguenza, i bambini sono rimasti senza aiuto. In un contesto del genere è intervenuta Tennis World Foundation.

Grazie alle idee e alla generosità di Coppini, le scuole hanno ricevuto parecchio cibo per sfamare gli studenti e dare loro sollievo in un momento difficile. Progetti di questo genere, oltre ad avere una notevole valenza umana e sociale, hanno un costo. Per questo è fondamentale dare una mano.

Abbiamo oltremodo ottenuto un enorme aiuto da parte di SALVI LUIGI, fondatore della Salvi (www.salvi.it) la piu' grande e importante societa' italiana di importazione, esportazione e produzione di frutta.
Grazie alla sua generosita' siamo potuti arrivare a molti piu' bimbi! 

A parte le tradizionali donazioni, da qualche mese è possibile aiutare senza spendere un soldo grazie a RAPUSIA (www.rapusia.org), il rivoluzionario motore di ricerca che devolve a progetti umanitari ogni suo guadagno.

Partito con un pugno di associazioni, in poco tempo ha coinvolto parecchi progetti benefici.

Il meccanismo è semplice: con ogni ricerca online arriva un piccolo aiuto a una delle associazioni che hanno aderito al progetto. Sarà l'utente finale a decidere quale, assegnando il proprio cuore virtuale al progetto preferito. Tra questi c'è anche Tennis World Foundation, ma c'è davvero l'imbarazzo della scelta: attualmente sono 40 le associazioni che hanno scelto RAPUSIA per promuoversi e ottenere fondi per i loro progetti.

Tra loro, alcuni nomi piuttosto famosi come Save the Children, TREEDOM, Plastic Soup e Ocean Cleanup. E altre associazioni, ancora più famose, potrebbero aggiungersi. Insomma, RAPUSIA è diventato un punto di riferimento nel mondo delle organizzazioni umanitarie. Nel momento in cui scriviamo sono state effettuate oltre 130.000 ricerche e distribuiti migliaia di cuori.

La cifra può e deve crescere, per almeno due motivi: l'importanza del gesto e la sua totale gratuità. Senza neanche accorgersene, si può fare del bene al pianeta.

Ogni utente può scegliere in base alla propria sensibilità: qualcuno preferirà dare una mano agli animali, qualcun altro all'ecologia, o magari ai bambini o alla lotta alla plastificazione sfrenata.