Ryan Harrison accusato di razzismo da Donald Young. L'ATP smentisce



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Ryan Harrison accusato di razzismo da Donald Young. L'ATP smentisce

La prima giornata della nuova edizione del New York Open è stata caratterizzata da una partita, quella vinta da Ryan Harrison su Donald Young col punteggio di 6-3 7-6(4), ombreggiata dalle acccuse di razzismo di Young nei confronti del connazionale. Durante la partita, al cambio campo, i due giocatori hanno litigato e l'arbitro è stato costretto a intervenire.

Non è chiaro cosa si siano detti dal momento che i microfoni non erano vicini al punto in cui si è verificato l'alterco, ma dopo il match entrambi hanno fornito le rispettive versioni dell'accaduto su Twitter. "Sono scioccato e deluso, Ryan Harrison, nell'averti sentito dire qual è la tua opinione su me come tennista nero nel mezzo del nostro match a New York. Pensavo fosse uno sport di signori", accusa Young.

"Le accuse mosse da Donald Young sono assolutamente false - ha risposto Harrison -. Sono estremamente deluso che si possa dire qualcosa del genere per reagire a una partita persa. Qualsiasi video/audio mi scagionerà al 100% e invito tutti quanti, con i mezzi a disposizione, a trovarli".

Dopo la partita, solo Harrison ha parlato coi giornalisti: "Se ciò fosse successo su un campo di calcio, tutti avrebbero riso e detto 'rigore da 11 metri', e ci sarebbero passati sopra. Sono riuscito a vincere e ne sono orgoglioso".

I due potrebbero affrontarsi di nuovo tra pochi giorni in doppio. Per farlo, devono superare il primo turno. Non è la prima volta che Harrison litiga in modo acceso con l'avversario in campo: già nel 2015 a Cincinnati diede del "bimbo" a Thanasi Kokkinakis.

Il caso è stato preso in analisi dall'ATP, che dalle prime indagini ha stabilito, secondo il giornalista del New York Times David Waldstein, non ha trovato alcuna prova che dimostri la presenza di insulti razzisti da parte di Harrison.

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