Roland Garros - Djokovic fa la storia: 23° titolo Slam, battuto Ruud in finale



by MARTINA SESSA

Roland Garros - Djokovic fa la storia: 23° titolo Slam, battuto Ruud in finale
Roland Garros - Djokovic fa la storia: 23° titolo Slam, battuto Ruud in finale

“La vittoria appartiene ai più tenaci”. È sancito sulla pietra del Philippe Chatrier, campo principale del Roland Garros. Una frase che descrive molti, moltissimi campioni che su questo campo hanno vinto e hanno stravinto.

In questa occasione, però, niente altro se non questa frase può descrivere Novak Djokovic. Il più tenace. Il più vincente. È il tennista serbo a trionfare all’Open di Francia: sconfitto in tre set Casper Ruud con il risultato di 7-6, 6-3, 7-5.

Titolo Slam numero 23: nessuno nella storia del tennis maschile come lui, eguagliando la Regina Serena Williams nella storia del tennis di ambo i sessi. Il terzo titolo Slam a Parigi, in un campo a lui ostile, considerando il dominio di Rafael Nadal.

Lo vince alla sua maniera. In un crescendo dal primo all’ultimo scambio, in una partenza che sembra con il freno a mano ma che arriva al traguardo finale in quinta marcia. È, infatti, l’inizio che ci si aspettava da parte del numero tre del mondo, forse meno da parte dell’avversario: Djokovic estremamente passivo, Ruud molto intraprendente.

Il norvegese inquadra subito il piano tattico per non dare riferimento al suo avversario, con una palla alta e lavorata, particolarmente carica, che mette in difficoltà l’attuale numero tre del mondo. Che sbaglia di rovescio e soprattutto di dritto, complici anche delle gambe che non funzionano anche per via della tensione.

A salvare la situazione dalla sponda serba è il servizio, colpo che gli permette di recuperare lo svantaggio dopo il break al secondo gioco. L’equilibrio è precario, ma sufficiente per passare dal 4-1 Ruud al tie-break.

E qui c’è una sola legge: quella di Novak Djokovic. Quando la posta in palio sale, sale di livello il serbo, che gioca un tie-break perfetto, un altro in questo Roland Garros senza errori non forzati, e si aggiudica il primo parziale.

Il dominio di Djokovic

Non è forse una legge universalmente riconosciuta, ma è comunque una regola che Djokovic, dopo un tie-break così, concede poco e nulla. L’assist di Ruud, però, è perfetto: dimenticata la palla carica, cerca di fare una battaglia di forza contro il serbo.

Persa per diversi motivi, dalla tensione che lo blocca alla mentalità di non riuscire più ad essere aggrappato al match. Sul 5-2, riesce ad annullare due set point sul suo servizio, ma l’epilogo anche di questo parziale è dietro l’angolo.

Nel terzo la sinfonia cambia leggermente, con Ruud pronto a soffrire per non lasciare andare via ogni speranza: chiamato a rischiare di più, diminuisce il numero di errori non forzarti, soprattutto sul suo servizio.

Ritrova fiducia sia sul dritto sia sul rovescio, il che gli permette di prolungare il set: una sola palla breve concessa al campione Slam, ma annullata. Sul 5-5, però, è il momento di Novak Djokovic, come nelle altre 22 finali Slam vinte è successo.

Vuole il titolo Slam, lo vuole prima del tie-break e ci riesce, trovando le linee e lasciando il norvegese spettatore delle sue giocate. Quando è andato a servire per il match non ha sbagliato: questa non è New York, non è Flushing Meadows, non c'è la tensione che lo ostacola, non ci sono lacrime di sconfitta, ma c'è la vittoria e c'è la storia. Photo credits: @rolandgarros (Twitter)

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