Roland Garros - Djokovic non sbaglia e vola agli ottavi. Impresa Sonego, ko Rublev



by MARTINA SESSA

Roland Garros - Djokovic non sbaglia e vola agli ottavi. Impresa Sonego, ko Rublev
Roland Garros - Djokovic non sbaglia e vola agli ottavi. Impresa Sonego, ko Rublev

Novak Djokovic fa e disfa, lotta e spreca, ma vince sempre da campione. Il ventidue volte campione Slam prosegue la sua corsa verso il titolo Slam numero 23, battendo Alejando Davidovich Fokina con il risultato di 7-6, 7-6, 6-2.

Non è però una passeggiata, considerando quel primo turno a Monte-Carlo di due anni fa, vinto dal 23enne iberico. Fatica ancora il serbo, sia dal punto di vista del gioco sia da quello fisico. Nel primo caso, è la scelta, diventata poi abitudine dello spagnolo di giocare la smorzata: ne gioca tante, ne escono bene altrettante.

Fa muovere il suo avversario, che sembra risentirne fisicamente, oltre al caldo e un agonismo che muove dalla parte del numero cinque di Spagna nei primi scambi. È così ristretto a rincorrere il campione Slam, alle accelerazioni e alla variazioni dell’avversario e al punteggio, con lo spagnolo che conquista il break prima.

Come nel secondo turno, anche nel primo il discorso si porta al tie-break: anche qua in rimonta, ma Djokovic alza i giri del motore e chiude il set come solo lui sa fare, con una risposta vincente che incanta Parigi. Il secondo parte in fotocopia con il primo: il numero tre del mondo di nuovo costretto a rimontare, passando però dallo 0-2 al 3-2.

Poi di nuovo contro break, con i due giocatori che si rendono protagonisti di passaggi a vuoto, con scelte non perfetto ed esecuzioni non brillanti. Come sul 5-4, con Djokovic pronto a servire per il secondo set: complice il vento, il serbo ha un passaggio a vuoto in tutta questa fase, lottando più contro se stesso che contro l’avversario.

Salva, però, un set point e si regala un altro tie-break. Ancora in fotocopia del primo: equilibrato fin quando la risposta del serbo, non vincente ma quasi per profondità, gli consegna il secondo set. Nel terzo parziale, invece, non c'è equilibrio, ma parla serbo: Davidovich Fokina cala nell'intensità dei colpi, Djokovic sbaglia meno e con il doppio break si aggiudica il set e il match.

La battaglia vinta da Sonego

Le battaglie al quinto set sembrano essere un marchio made in Italy. Se hanno sorriso inizialmente a Zeppieri e Vavassori e hanno infranto i sogni di Sinner, ora segnano un’impresa per Lorenzo Sonego: il tennista italiano batte la testa di serie numero sette del torneo Andrey Rublev in cinque set, con il risultato di 5-7, 0-6, 6-3, 7-6, 6-3.

Con il bagel nel secondo parziale, dopo un primo equilibrato, sembrava che tutto volgesse a favore del tennista russo. Sonego, però, dimostra di buttare il cuore oltre l’ostacolo: lo fa anche a Parigi, al secondo turno.

Si aggiudica il terzo set e lotta fino all’ultimo nel quarto. Il tie-break è il turning point di questo match. Gestito perfettamente dal torinese, mentre il moscovita sbaglia completamente: sul 6-5, il tennista noto per dare fuoco alla pallina si affida all’arma a lui più sconosciuta, il serve and volley, che però gli è fatale.

Nel quinto e decisivo, Sonego si aggrappa a quella fiducia proveniente dai minuti precedenti: sul 4-3, break dell’azzurro che a servire per il match non sbaglia. In tema Italia, si parla ancora di quinto set. Sul campo 14, però, il risultato non sorride al tricolore: vince Sebastian Ofner contro Fabio Fognini con il risultato di 5-7, 6-3, 7-5, 1-6, 6-4.

Anche in questo caso la battaglia è ardua, sebbene siano due giocatori che basandosi sul ranking (a differenza di Sonego) parte alla pari. Lo è per i quattro set, con i due giocatori che si accendono e si spengono a intermittenza, rimandando sempre la chiusura. Prova la rimonta nel quinto l'azzurro, ma l'impresa non gli riesce Photo credits: Getty Images

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