Roland Garros - Terribile infortunio per Zverev, Nadal in finale per la 14esima volta
by PERRI GIORGIO | LETTURE 12321
Finisce nella peggiore delle maniere. E la fotografia di Zverev che abbandona il campo con gli occhi spaccati dalle lacrime, in carrozzina, non rende giustizia a un match che si interrompe brutalmente alla soglia delle tre ore e un quarto di gioco, prima del tie break del secondo set.
Una distorsione alla caviglia destra si rivela fatale per il tennista tedesco, che rientra sostanzialmente in campo dopo circa cinque minuti (stavolta in stampelle) per stringere la mano al giudice di sedia e per salutare pubblico e avversario.
Nadal, che avrebbe preferito vincere in qualsiasi altra maniera, raggiunge la quattordicesima finale in carriera al Roland Garros (la trentesima a livello Slam) e da una posizione abbastanza confortevole si mettere in attesa di uno tra Casper Ruud e Marin Cilic.
Per tre ore e un quarto non è sempre un match bellissimo, ma sicuramente mostruosamente intenso dal punto di vista mentale. Con Nadal che trova una soluzione alla fine di un tie break folle nel primo set e Zverev che non approfitta in più e più casi delle disattenzioni di Nadal con la battuta a disposizone.
Il tie break avrebbe presumibilmente regolato definitivamente le gerarchie del match. Finisce invece quando il tabellone è fermo sul 7-6 6-6.
Finisce nella peggiore della maniere: Zverev si ritira
Zverev si presenta sotto il tetto del Philippe Chatrier con un piano tattico piuttosto chiaro.
Non concedere punti di riferimento negli scambi prolungati e mettere pressione sulla diagonale sinistra. Ci riesce già nel primo game di risposta. Sul 30-30, dopo due errori piuttosto banali, ma soprattutto sul 30-40. Passando nel primo massiccio scambio da difesa-ad-attacco in maniera straordinaria grazie a un tracciante di rovescio, il tedesco mette la testa avanti.
Sulla strada per il 4-2, 'Sascha' sbaglia mette in campo più del 90% dei punti con la prima palla e gestisce la faccenda con un certo agio. Nadal, almeno apparentemente, contribuisce alla causa: si adatta a un ritmo piuttosto basso, dà modo e tempo al tedesco di salire sulla palla e soprattutto non si muove con estrema naturalezza.
Le circostanze cambiano completamente sul 4-3 Germania. Zverev inizia ad accusare la tensione: manco a dirlo, con lo scambio praticamente in mano, si ritrova sul 15-15 dal potenziale 30-0 con una palla corta di cattiva fattura e paga nel quindici immediatamente successivvo un errore con il rovescio in piena fase di impostazione.
'Sascha' commette un sanguinosissimo doppio fallo sul 40-40 e sulla seconda chance che mette sul piatto del campionissimo spagnolo perde il dritto. Nadal, che non gioca sicuramente una partita di quantità, rimedia ai problemi sul 15-30 sul 4-4 grazie al sostegno della prima e tenta di condensare tutte le attenzioni nel decimo game.
Zverev fa e disfa. Si salva sul 30-30 con una splendida accelerazione di rovescio con i piedi in campo e poi commette un doppio fallo. Si lancia a rete con risultati stroardinari sulla seconda parità, ma fatica a chiudere.
Complessivamente - con un altro doppio errore con la battuta di mezzo - concede altri due set point prima di ripareggiare i conti. Nadal, comunque, replica sul 5-5. Dopo due errori piuttosto grossolani, utilizza la palla corta in maniera perfetta nei due quindici successivi e riserva il primo serve&volley della partita per il 30-40.
Il tie break è poi figlio di due 'regali' piuttosto evidenti, entrambi con il rovescio, del tedesco. Nadal mette la testa avanti sul 2-0 grazie a un errore con il dritto, poi sostanzialmente si spagne. Chiamato a custodire un minibreak di vantaggio, prima commette un errore grossolano in fase di impostazione e poi si lancia a rete senza un reale piano tattico.
Il 6-2 Germania è quasi una conseguenza logica. Proprio a un passo dal burrone, Nadal rifiuta in tutti i modi la resa. Accorcia fino al 4-6, ma soprattutto ricompatta il punteggio: prima con uno straordinario passante di dritto in corsa e poi con una palla corta che Zverev legge con un pizzico di ritardo.
Il campionissimo spagnolo mette la testa avanti sul 7-6 con un'altra splendida soluzione di rovescio, questa volta in lungolinea, ma non sfrutta il set point. Poco da fare nel sedicesimo punto, sul 9-8 Zverev concede il fianco in uscita dal servizio con un dritto sulla diagonale destra.
Nadal ne approfitta e dopo più di novanta minuti di gioco si cava fuori dalla bucca con un altro passante straordinario. Il secondo set è un saggio sulla bruttezza. Incipit a firma di Alexander Zverev, che lascia per strada il servizio a zero con quattro errori non forzati in apertura.
Nadal - che sembra quasi trovare quantità e qualità nel turno di battuta inaugurale - decuno Zverev pieno di insicurezze e incredibilmente falloso in carreggiata. Nei due successivi game è sostanzialmente un ctrl+v.
Insomma: Nadal lascia il servizio per strada in quattro occasioni consecutive. E solamente in un caso non ha palle game. Zverev nel mezzo tiene il servizio, ma con la battuta a disposizione sul 5-3 inventa un game da tre doppi falli e un errore di dritto.
Il tie break alla soglia delle tre ore di gioco è una conseguenza logica. Il punto che regala a Nadal il tie break è anche l'ultimo della partita. Sul recupero, Zverev mette male il piede e cade rovinosamente a terra.
Presumibilmente una distorsione alla caviglia. Il tedesco, che viene accompagnato negli spogliatoi dalla carrozzina, fa rientro in campo sulle stampelle giusto in tempo per salutare il giudice di sedia e Nadal, che comprensibilmente commenta tutto il dipiacere nel finale.