Roland Garros - Finisce la splendida avventura di Trevisan. Swiatek in semifinale
by PERRI GIORGIO | LETTURE 1892
Nessuna giocatrice è ancora riuscita a vincere più di cinque game contro Iga Swiatek a Parigi. Martina Trevisan si è fermata a quattro. Simona Halep a tre, tanto per intenderci. La meravigliosa avventura della tennista toscana ha trovato una conclusione solamente ai quarti di finale.
Un paradosso, se pensiamo che non le era mai capitato neppure di vincere un match a livello Slam nelle tre precedenti apparizioni. La sconfitta contro la tennista polacca (che ha fermato il cronometro dopo una ottantina di minuti) non ha un peso insostenibile.
Anzi. Martina, tra le altre cose, è diventata la dodicesima giocatrice a partire dalle qualificazioni e a raggiungere le i quarti sulla terra di Bois de Boulogne e soprattutto a entrare per la prima volta in carriera tra le prime cento giocatrici del mondo.
A ogni modo, il 6-3 6-1 finale racconta tutto. Con un progetto tattico meno conservativo del solito, e una quantitativo piuttosto elevato di punti con la prima palla, la tennista toscana riesce a uscire in maniera più rapida dai blocchi di partenza.
Soprattutto ad archiviare tre dei primi quattro giochi. Swiatek - che ha a disposizione un ventaglio più ampio di armi - si adatta, limita considerevolmente il numero degli errori non forzati e costruisce il mortifero parzialotto di 8-0 sulla diagonale sinistra.
Diagonale che tocca sul 30-40 4-3 e che ritrova nel quindici immediatamente successivo. Trevisan - che pesca una manciata di risposte vincenti e che si affaccia sul 15-40 - fa sostanzialmente in tempo a smuovere lo zero dalla casella dei game nella seconda frazione.
Più completa, tecnicamente e tecnicamente, la tennista polacca.
Tutte le "prime volte" di Nadia Podoroska
Nadia Podoroska. O meglio, la prima tennista nella storia del Roland Garros a raggiungere le semifinali partendo dal tabellone cadetto.
La ventitreene di origine ucràine - nata a Rosario - si leva lo sfizio di rimettere la bandierina blancoceleste tra le prime quattro dopo sedici anni e di spingersi prepotentemente tra le prime cinquanta giocatrici del mondo.
Buffo, pensando che nell'unico tentativo Slam datato duemilasedici (quanto meno in un main draw) non aveva superato il taglio del primo turno. I "come" e i "perché" del 6-2 6-4 a Elina Svitolina - nella logica delle cose una delle migliori del mazzo - si possono trovare nei trenta vincenti che accatasta negli appena ottanta minuti di gioco.
In un match condizionato da tredici break, la tennista argentina riesce ad archiviare un vitale turno di battuta sul 4-4 e a completare l'opera alla terza opportunità utile. Avremo quindi una semifinale Slam tra la numero cinquataquattro e la numero centotrentuno del mondo.
Rapportassimo la cosa al ranking maschile, ci ritroveremmo a parlare di Pablo Andujar e Peter Gojowczyk. Con una manciata di ore di ritardo sul ruolino di marcia - causa-pioggia - Danielle Collins stacca un pass per i quarti di finale grazie al successo in tre set ai danni di Ons Jabeur.
Nella giornata di mercoledì la ventiseienne ritroverà Sofia Kenin per il derby a stelle e strisce. Photo Credit. Getty Images