Roland Garros - Berrettini non brilla ma vince. Kvitova elimina Paolini
by LA REDAZIONE | LETTURE 2141
Vincere anche quando le cose non funzionano. Capacità che nella stragrande maggioranza dei casi appartiene solamente ai grandissimi. Matteo Berrettini riesce ad archiviare la pratica Lloyd Harris in quattro set e a raggiungere Stefano Travaglia, Lorenzo Sonego, Marco Cecchinato e Jannik Sinner al terzo turno del Roland Garros con un diktat meno usuale del solito.
Non ci siamo dimenticati di Martina Trevisan, reduce dal successo ai danni della stellina statunitense Coco Gauff. Il numero uno azzurro chiude sul 6-4 4-6 6-2 6-3 alla soglia delle tre ore di gioco. Non senza cancellare comunque una palla per il contro-break ai piedi del traguardo.
Ad attenderlo ci sarà ora il qualificato tedesco Daniel Altamaier, avversario da non sottovalutare. Sono tre errori piuttosto grossolani in fase di impostazione a fare da sfondo alla partenza. E ai problemi di un Berrettini complessivamente discontinuo e frettoloso.
Il tennista azzurro cancella le prime cinque palle break che mette a disposizione, si salva ai vantaggi nel corso del terzo game, ma scivola sul 15-40 anche sul 2-2 e con un errore non forzato di dritto regala il break. Nonostante una prestazione cattiva il tennista azzurro riesce a ristabilire le gerarchie e a far parlare il curriculum.
Harris contribuisce alla causa con due ingenuità sul 4-3 30-30 (prima sbaglia angolo con il dritto su una facile conclusione nei pressi della rete e poi nei pressi della rete si lancia senza una buona idea) ma è forzato in qualche modo dalle circostanze.
La continuità non è d’altronde una delle migliori armi che ha a disposizione. Berrettini schizza sul 5-4 e alla seconda opportunità utile nel game chiude la faccenda. Il tennista azzurro non si desta completamente dal torpore accumulato nel corso della prima frazione.
Manco a dirlo sciupa una chance di break nel quarto gioco e accumula la stragrande maggioranza degli errori nel corso del settimo. Affossa uno smash 15-30, sporca il taccuino con un altro erroraccio nei pressi della rete, cancella la prima palla break con un ace, ma manca di pazienza e lucidità e finisce per consegnarsi.
Harris non brilla, ma difende tutto sommato con ordine gli ultimi due turni di battuta. Berrettini si responsabilizza, ritrova qualità e quantità da fondocampo, fatica, ma assesta comunque la spallata decisiva sul 2-1.
Il break ai piedi del secondo, piccolo, traguardo fa da prologo a un quarto set del che di fatto è del tutto necessario. Con due splendide soluzioni di rovescio (non il marchio della casa) e due scelte tattiche azzeccate in fase di difesa, il tennista azzurro costruisce nel sesto gioco il gap necessario per spingersi al traguardo e per mandare in archivio una giornata decisamente complicata.
Anche se chiamato a servire per il match ha bisogno di cancellare una palla break.
Fuori Paolini, ma poche recriminazioni
Jasmine Paolini ha giocato la partita che doveva giocare. Non una cosa scontata. La tennista azzurra, che ha condensato la stragrande maggioranza delle difficoltà con la battuta a disposizione, ha provato in qualche modo a contenere il mega-parziale-iniziale di 1-5 e a rimanere agganciata al punteggio nel cuore del match.
Petra Kvitova si è dimostrata come nella logica delle cose semplicemente più forte. Nonostante qualche alto e basso (ha comunque chiuso con trentacinque vincenti) la ceca ha infatti archiviato la prima frazione con un rocciosissimo 6-3 e ha poi assestato la spallata definitiva nel corso del settimo game.
Certificando, tra le altre cose, la superiorità con un 3-0 condito da due break. La due volte campionessa dei Championships – che a Parigi ha agganciato in un solo caso le semifinali – troverà al terzo turno la giovanissima canadese Leylah Fernandez.
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