'È stata una schifezza': Roger Federer ricorda la sua ultima partita a Parigi
by SIMONE BRUGNOLI | LETTURE 4245
Venerdì scorso, Roger Federer si è ritirato ufficialmente dal tennis. Lo svizzero ha giocato il suo ultimo doppio in Laver Cup al fianco del suo grande amico ed ormai ex rivale Rafael Nadal, perdendo al super-tiebreak contro gli americani Frances Tiafoe e Jack Sock.
Benché sia stata una decisione sofferta, l’ex numero 1 del mondo non aveva altra scelta. All’inizio dell’estate, il Re si è accorto che il ginocchio non rispondeva bene alle sollecitazioni e che non aveva senso insistere.
Inoltre, si è sottoposto ad una risonanza che ha confermato i suoi timori. Non c’erano più progressi. Nel giro di pochi giorni, il 20 volte campione Slam ha capito che era finita e ha iniziato a pensare a come annunciarlo.
La sua lettera pubblicata su Instagram ha scatenato una miriade di reazioni in ogni angolo del pianeta, a testimonianza dell’enorme impatto del Maestro sullo sport in generale. Roger aveva provato un timido rientro nel 2021, disputando appena 13 partite (con un bilancio di nove vittorie e quattro sconfitte).
Intervistato da ‘RMC Sport’ durante la Laver Cup, Federer ha ricordato la sua ultima apparizione al Roland Garros.
Federer ricorda il suo ultimo Roland Garros
Re Roger ha disputato il suo ultimo Roland Garros l’anno scorso, spingendosi fino agli ottavi.
Dopo aver battuto in quattro set Dominik Koepfer il 5 giugno 2021, Federer si è ritirato dal torneo alla vigilia del match contro Matteo Berrettini. “La mia ultima partita a Parigi non è stata memorabile, visto che non c’era nessuno in tribuna a causa del coprifuoco.
Sapevo che poteva essere il mio ultimo match al Roland Garros e speravo di non giocare di sera, ma non si poteva fare altrimenti. Da un lato sono stato felice di poter giocare nonostante la pandemia, ma è stata una schifezza senza i fan” – ha confidato il Maestro.
L’elvetico ha parlato anche del suo ultimo Wimbledon: “Dopo aver superato Mannarino con un pizzico di fortuna, mi sono sentito meglio nei turni successivi. Mi ero quasi convinto di avere una chance. Tuttavia – una volta finito il match contro Hurkacz – ho capito che ero lontanissimo dal livello necessario per vincere”.
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