Wilander lancia un duro messaggio ai Big 3: il punto di vista dello svedese
by ANTONIO FRAPPOLA | LETTURE 11305
La 142ª edizione degli US Open ha dovuto fare a meno di Roger Federer e Novak Djokovic. Il primo ha disputato la sua ultima partita ufficiale a Wimbledon lo scorso anno a causa dell'infortunio al ginocchio; mentre il secondo non ha potuto raggiungere New York per le regole d’ingresso vigenti negli Stati Uniti.
Il belgradese ha sperato fino all’ultimo momento di poter scendere in campo a Flushing Meadows, ma per poter entrare negli USA i cittadini stranieri devono ancora mostrare il certificato di vaccinazione. Djokovic, dopo aver vinto Wimbledon, ha però confermato la sua scelta sul vaccino.
Rafael Nadal, invece, è l’unico dei Big 3 che ha partecipato agli US Open. Il maiorchino non è apparso nelle sue migliori condizioni fisiche, l’infortunio agli addominali ha sicuramente inciso sulla sua preparazione, e ha perso in quattro set contro una delle migliori versioni di Frances Tiafoe agli ottavi di finale.
Wilander, duro messaggio ai Big 3
I protagonisti dell’ultimo atto dello Slam americano saranno Carlos Alcaraz e Casper Ruud, che si giocheranno la vetta del ranking mondiale e il primo Major in carriera. La finale degli US Open inizierà alle ore 22:00 italiane e sarà trasmessa in diretta su Eurosport.
Nonostante Rafael Nadal e Novak Djokovic abbiano vinto i primi tre Slam del 2022, Mats Wilander pensa che il tennis stia vivendo il definitivo cambio generazionale. “Stiamo assistendo sicuramente a un cambio generazionale.
Ovviamente, in questo caso, è dovuto anche ad alcuni fattori esterni” , ha spiegato l’ex campione svedese ai microfoni di Eurosport . “Roger Federer è ancora infortunato. Rafael Nadal non ha avuto il tempo di prepararsi nel migliore dei modi ed essere al 100% a New York.
Novak Djokovic non ha potuto giocare perché non vaccinato. Eppure, abbiamo tutti capito che il circuito maschile è dotato di una grande profondità. Ci sono volti nuovi che lottano per conquistare importanti traguardi. È qualcosa di necessario per questo sport” , ha concluso Wilander.