Berdych: “Federer dev’essere mentalmente preparato alla sua ultima partita”
by GIUSEPPE MIGLIACCIO | LETTURE 4255
La carriera di Roger Federer è ormai al capolinea. E sebbene lo svizzero abbia fatto intendere chiaramente di voler essere lui a decidere quando smettere definitivamente, tifosi e addetti ai lavori sembrano essersi già rassegnati all’idea di vedere la sua racchetta appesa al chiodo tra pochissimo tempo.
Il fuoriclasse di Basilea, che di anni ne ha quaranta, vorrebbe regalare un’ultima straordinaria gioia agli appassionati di tennis, ma le perplessità in merito a questa eventualità sono tante. Si avvicinano gli Australian Open 2022 e Federer ha messo a referto l’esigua cifra di quattro tornei giocati dall’edizione 2020 dell’Happy Slam, da lui vinto sei volte.
L’ultima sua apparizione è nota e risale al 7 luglio, quando Hubert Hurkacz ebbe la meglio in tre set nel match di quarti di finale a Wimbledon archiviando la pratica con un sonoro 6-0. I continui problemi al ginocchio non gli hanno dato tregua e lo hanno costretto a una lunga convalescenza che proseguirà ancora per tanti mesi.
Lo stesso Federer ha annunciato di essere in forte dubbio anche per Wimbledon 2022 addirittura.
Berdych: “Dev’essere preparato alla sua ultima partita nel tour”
In tanti si sono interrogati o hanno espresso il proprio parere sulle condizioni di Roger Federer e, cosa più importante, sul suo eventuale rientro in campo.
Tra questi anche l’ex numero 4 del mondo Tomas Berdych, che dalla mostra Champions Tennis ha affermato: “Lui [Roger Federer] forse vuole tornare in campo e prendere una decisione e se ha intenzione di giocare il suo ultimo torneo per la sua enorme base di fan in tutto il mondo, ma se non lo farà andrà bene” , ha detto Berdych a Reuters.
“Non ha niente da dimostrare, quindi dipende da lui come si sente e come vuole farlo” . Ad ogni modo, l’ex campione ceco sottolinea che per Federer sarà fondamentale essere pronto mentalmente alla sua ultima partita ufficiale.
In più, lo svizzero non avrà vita facile con la nuova generazione di giocatori che non hanno intenzione di fare sconti ad alcuno: “Cercherà di prepararsi al meglio e ha abbastanza esperienza per sapere che non accadrà in un solo torneo.
Ma, senza partite e avendo 40 anni, sarà molto difficile giudicare il suo livello. Se sei a metà della tua carriera e ti infortuni per sei mesi e fai una buona preparazione, fondamentalmente sai cosa succederà quando inizierai a giocare.
Ma penso che in questa situazione debba essere mentalmente pronto a sapere che potrebbe essere solo una partita, anche se ha fatto tutto il possibile. Non è facile e poi i ragazzi giovani saranno lì e non gli faranno alcun favore” .