Roddick: "Roger Federer era l'ombra del giocatore che conosciamo"
by SIMONE BRUGNOLI | LETTURE 10897
Roger Federer si dovrà sottoporre ad un nuovo intervento chirurgico al ginocchio destro, il terzo nell’ultimo anno e mezzo. Questo contrattempo lo obbligherà ad un lungo e forse definitivo stop, anche se bisognerà attendere qualche mese per capire se Re Roger sarà in grado o meno di tornare in campo.
L’ex numero 1 del mondo era rientrato nel tour lo scorso marzo a Doha, ma era parso chiaro sin da subito che non fosse al 100% delle sue possibilità. La sua stagione non è mai realmente decollata, neppure sui prati di Wimbledon, dove è uscito mestamente nei quarti rimediando persino un bagel da Hubert Hurkacz.
A causa di una ricaduta al ginocchio, il 20 volte campione Slam aveva dovuto rinunciare alle Olimpiadi di Tokyo e ai Masters 1000 americani, preludio dell’ultimo struggente annuncio. Il 40enne di Basilea non ha escluso un suo ritorno nel circuito il prossimo anno, ma le chance di rivederlo competitivo sono ormai ridotte al lumicino.
Parlando su Tennis Channel, il suo ex rivale Andy Roddick ha fornito la sua opinione al riguardo.
Roddick triste dopo l'annuncio di Federer
“Questa operazione sembra un qualcosa di inevitabile per Roger Federer. Era tornato dai due interventi al ginocchio a cui si era sottoposto lo scorso anno, ma abbiamo notato tutti quanti che non si muoveva bene.
Era l’ombra del giocatore che abbiamo ammirato per tanti anni. Roger stesso è consapevole che sarà durissima tornare ad alti livelli, ma la speranza è che riesca almeno a chiudere alle sue condizioni.
Non mi importa più niente del suo livello di gioco, voglio soltanto che abbia un finale dignitoso” – ha spiegato l’ex campione degli Us Open. Roddick ha elogiato la professionalità di Federer: “Se vuole dare l’addio ai fan durante un torneo, ha tutto il diritto di farlo.
Bisogna essere pazienti in questa fase. Roger ha 40 anni e il suo fisico è sempre stato eccezionale, ma il conto arriva per tutti prima o poi. Una delle statistiche più incredibili nella storia dello sport è il fatto che non si sia mai ritirato a partita in corso”.