Zio Toni: "Nadal non poteva correre prima della finale degli AO 2009 con Federer"



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Zio Toni: "Nadal non poteva correre prima della finale degli AO 2009 con Federer"

Lo storico e l’attuale coach di Rafael Nadal, vale a dire rispettivamente Toni Nadal e Carlos Moya, hanno partecipato ad un interessante podcast su Eurosport in cui hanno ricordato le partite più emozionanti della carriera del 19 volte campione Slam.

Toni si è voluto soffermare sulla finale degli Australian Open 2009, che rappresenta ancora l’unico successo del fuoriclasse spagnolo a Melbourne. L’ex numero 1 del mondo era reduce da una semifinale pazzesca con il connazionale Fernando Verdasco, tanto che erano in pochissimi ad immaginare un successo su Roger Federer nell’ultimo atto.

Toni sulla finale degli Australian Open 2009 con Federer

“Quella semifinale contro Verdasco è stata davvero complicatissima. Siamo stati anche fortunati in qualche circostanza, dato che Verdasco ha commesso un doppio fallo proprio sul match point.

Non so se Rafa avrebbe vinto la partita senza quell’episodio. Fu un match durissimo sotto ogni punto di vista” – ha raccontato Toni. La finale di quegli Australian Open era una sorta di rivincita della storica finale di Wimbledon dell’anno prima.

“La finale di Wimbledon era andata in scena sei mesi prima. Non ne abbiamo parlato. Il nostro problema prima di entrare in campo erano le condizioni fisiche di Rafael. Volevo soltanto motivarlo. Mi ha detto che non era in grado nemmeno di correre.

Due ore prima dell’inizio del match gli ho detto che doveva provare. Mi continuava a ripetere che non ce la faceva. Penso che ogni vittoria dia molta fiducia, ma la fiducia dura solo per un po’ di tempo, non per sempre.

Se hai sconfitto Roger Federer a Wimbledon, sai che puoi batterlo anche in Australia. È possibile, non è facile, ma non impossibile. Sapevo che poteva vincere quella partita. Alla fine, penso che abbia disputato un ottimo match” – ha aggiunto.

Tutti ricordano le lacrime di Federer durante la premiazione, con Nadal pronto a consolarlo nel frastuono della Rod Laver Arena.

Fernando Verdasco