Alex Corretja spiega come cambia il gioco di Rafael Nadal sull'erba
by SIMONE BRUGNOLI | LETTURE 4475
Manca sempre meno all’inizio di Wimbledon 2022. Il terzo Slam stagionale prenderà il via lunedì 27 giugno, ma non assegnerà punti ATP a causa della decisione degli organizzatori di escludere i tennisti russi e bielorussi.
Il grande favorito in campo maschile è Novak Djokovic, vincitore delle ultime tre edizioni e a caccia del suo settimo sigillo a Church Road. L’ex numero 1 del mondo non ha brillato nella prima parte del 2022, pagando a caro prezzo la sua scelta di non vaccinarsi contro il Coronavirus.
Oltre a non aver potuto difendere il titolo agli Australian Open, il fuoriclasse serbo ha subito anche un grave danno d’immagine. Il 35enne di Belgrado non è riuscito a riscattarsi al Roland Garros, dove la sua corsa si è interrotta già nei quarti per mano del suo eterno rivale Rafael Nadal.
Quest’ultimo prenderà parte anche a Wimbledon, essendo riuscito ad attenuare il dolore al piede grazie al nuovo trattamento con il dottor Cotorro. Ai microfoni di Eurosport, Alex Corretja ha rivelato quali difficoltà incontrano i tennisti quando giocano sull’erba.
Wimbledon è dietro l'angolo
“L’erba è una superficie molto diversa rispetto al cemento e alla terra battuta. Cambia il rimbalzo della pallina e – di conseguenza – anche la rotazione. Il topspin che ha caratterizzato la stagione sulla terra rossa e che abbiamo visto così tanto negli ultimi tre mesi non è così efficace sull’erba, non fa male all’avversario, a meno che tu non sia un alieno come Rafael Nadal” – ha spiegato Corretja.
“Lo stesso Nadal modifica un pochino l’esecuzione dei suoi colpi quando gioca sull’erba. Dà un po’ meno rotazione alla palla e utilizza colpi più piatti e filanti. Dare troppo topspin sull’erba permette all’avversario di colpire la pallina all’altezza ideale” – ha chiosato Alex.
L’ex numero 8 ATP Peter Fleming ha passato in rassegna i favoriti: “Nonostante le difficoltà degli ultimi mesi, Nole resta l’uomo da battere. Alle sue spalle troviamo Nadal, a patto che stia bene fisicamente. Poi c’è Matteo Berrettini, che ha raggiunto la finale l’anno scorso”.