Novak Djokovic tira in ballo la polemica sulle palline e si esprime: "È un problema"
by LUCA FERRANTE
Parigi-Bercy, le Nitto Atp Finals di Torino e le ultime fasi della Coppa Davis 2023. Ancora tre appuntamenti, prima di archiviare definitivamente la stagione, per il numero uno del mondo Novak Djokovic. Il campione serbo si è concesso quasi due mesi di assenza dal circuito maggiore, che gli hanno consentito di recuperare a pieno le fatiche della tournée negli Stati Uniti e di preparare nei minimi dettagli i prossimi importantissimi impegni.
L'annata del 36enne di Belgrado, già magnifica con tre titoli Slam in bacheca, potrebbe essere ancora più incredibile: Nole deve difendere una finale conquistata in Francia lo scorso anno, l'en plein in Italia (5 vittorie su 5 al PalaAlpitour nel 2022) e vuole regalarsi l'insalatiera insieme ai suoi compagni di nazionale.
Tutti obiettivi prestigiosi e non impossibili per un tennista che non conosce assolutamente limiti.
Djokovic tocca il tema delle palline
Nonostante la lunga pausa dal circuito, Novak ha seguito gli avvenimenti più importanti delle scorse settimane, compresa la polemica sulle palline.
Diversi tennisti si sono lamentati come fra un torneo e l'altro cambiasse completamente la tipologia e le caratteristiche, comportando problemi al polso o alla spalla. Questa è stata la posizione del serbo, che ha tirato in ballo l'argomento durante la conferenza stampa a Parigi-Bercy: "È un problema e ce ne lamentiamo.
Penso che ci debba essere un po' più di regolarità per evitare infortuni ai polsi, ai gomiti e alle spalle" ha subito chiarito il giocatore di Belgrado. Poi ha spiegato la sua idea: "La qualità è relativa, ogni giocatore ne preferisce una a seconda del suo stile, della superficie o altro.
Da quanto ho capito, presto ci saranno degli incontri in cui studieranno diverse opzioni su cosa si potrà fare. Sarebbe bello se c'è coerenza e si giocasse il tour prima del Roland Garros con la stessa palla. Spero che sia così".
Djokovic ha concluso così l'intervento sul tema: "Ci sono molti fattori in gioco per fare questo cambiamento, bisogna tenere conto dei marchi e dei tornei. Come giocatori, vogliamo semplicemente prevenire gli infortuni" ha concluso.