Novak Djokovic, il sostegno ai giovani connazionali: il racconto di Hamad Medjedovic
by MARTINA SESSA
L’ultima battaglia di Novak Djokovic è quella di schierarsi al fianco di giovani giocatori che non possono sostenere il peso economico di essere un giocatore professionista. Per il tennista serbo non è solo questione di parole, anche di fatti.
Lo conferma Hamad Medjedovic, un giovane tennista serbo che ammette l’aiuto che il ventiquattro campione Slam gli sta fornendo. “Novak Djokovic mi ha aiutato finanziariamente. Dandomi tutto ciò di cui ho bisogno per la mia carriera.
Ha coperto tutto. Mi ha aiutato quando ne avevo bisogno e mi sta ancora aiutando in tutti i modi. Sono felice che sia lì per me. Ci crederesti chi è stato il primo a congratularsi con me per il mio titolo: Novak. Quando ho preso il telefono, ho visto il suo messaggio vocale che durava più di un minuto.
È un mito perché è sempre disponibile per un consiglio”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Sportal.
Il racconto toccante del padre
Un racconto più dettagliato viene restituito dal papà di Medjedovic.
“Novak ce la sta mettendo tutta per Hamad. In tutti i modi... finanziariamente, mentalmente e socialmente. Ricordo una conversazione con Novak. Abbiamo parlato nello specifico delle tappe della carriera di Hamad. Mi stava dando delle idee su cosa fare con Hamad, e ricordo di avergli detto: 'Nole, mi dispiace, ma costa tutto!' Lui continua, mi suggerisce un allenatore, mi parla di come faremo, di cosa faremo e aggiunge: 'Tocca ad Hamad allenarsi, il resto lo farò io!' Glielo ripeto: 'Nole, costa soldi!' Non abbiamo speso un centesimo e, credetemi, non è poco nel mondo del tennis, anzi.
Questo genere di cose sono rare nel mondo di oggi, ma grazie a Dio ci sono ancora persone a cui non interessa solo il denaro, ma anche il lato umano delle cose”. Proprio il papà di Medjedovic ha spiegato cosa gli ha detto il campione di Belgrado sul suo scopo: “Poi Novak mi ha detto: 'Edo, non lo faccio per soldi!
Ho un posto dove guadagno soldi. Semplicemente, il mio ruolo e il mio compito è aiutare. Che razza di persona sarei se non aiutassi i bambini che se lo meritano, che amano il tennis.' ”.