Gross analizza la carriera di Djokovic: "Quel match con Federer è stata la svolta"



by GENNARO DI GIOVANNI

Gross analizza la carriera di Djokovic: "Quel match con Federer è stata la svolta"
Gross analizza la carriera di Djokovic: "Quel match con Federer è stata la svolta" © Matthew Stockman/Getty Images

La rivalità tra Roger Federer e Novak Djokovic è stata senza dubbio una delle più accese e spettacolari che il tennis abbia mai visto. Due fuoriclasse che spesso si sono contesi, sui campi più ‘accesi’ del mondo, i trofei più prestigiosi del circuito.

Il serbo conduce sullo svizzero 27 a 23, segno comunque di un grande equilibrio tra due dei tre tennisti più titolati della storia. Il loro primo incontro è stato nel 2006 a Monte-Carlo, l’ultimo agli Australian Open nel 2020.

In uno degli episodi del suo podcast sul suo canale YouTube, Gill Gross, analista di tennis per Tennis Channel e US Open, ha messo a confronto la finale di Wimbledon del 2014 con quella del 2019, che ha visto entrambi contrapposti i due campioni.

Secondo lui la prima è stata un punto di svolta per la carriera del 24 volte campione slam, che da lì in avanti ha poi spiccato completamente il volo: “Devo ammettere che la qualità del gioco era migliore nel 2014.

È una partita che probabilmente non viene riconosciuta abbastanza, anche perché ha segnato un punto di svolta per Djokovic. Mentre Novak ha gestito le sue opportunità nelle finali del Grande Slam come nessun altro, in quel momento non era affatto in quella posizione.

Anzi, il contrario. Fino a quel momento aveva perso molte finali del Grande Slam. Credo che il fatto di avere Boris Becker al suo fianco e di aver battuto Federer in una finale di cinque set a Wimbledon gli abbia dato la fiducia necessaria per fare ciò che si era prefissato.

È stata un'esperienza che gli ha permesso di giocare una finale così importante per il resto della sua carriera", ha ammesso Gross.

Djokovic si schiera dalla parte dei più deboli

Intanto oggetto di discussione di queste settimane è la disparità di trattamento, soprattutto a livello economico, tra l’élite del tennis e tutti quei ragazzi costretti a fare tanti sacrifici per cercare di pareggiare le spese annuali e giocare i più importanti tornei.

Ne ha parlato proprio Djokovic, in un’intervista esclusiva rilasciata a Sportal.rs ha preso le difese del collega Charlie Trungelliti, che aveva denunciato questo problema: “Come organizzazione dei giocatori( si riferisce alla PTPA, ndr) , l’obiettivo primario è aumentare il numero di tennisti, sia in ambito maschile che femminile, che possano guadagnarsi da vivere grazie a questo sport.

È un argomento piuttosto profondo, ma vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che ci siano giocatori presenti in top 180 che alla fine dell’anno non riescono a pareggiare le spese. Non possono permettersi un allenatore, un fisioterapista o un preparatore atletico.

È un argomento complesso che necessita di essere discusso maggiormente. Continuerò a sfruttare il mio status per parlare ai media di questa situazione”, ha concluso.