Rafter non ha dubbi: "Novak Djokovic è il GOAT, ma questo è evidente"

• Tennis News
• Novak Djokovic

Con la vittoria agli US Open il numero uno al mondo Novak Djokovic - se fosse possibile ancora - è riuscito a consacrarsi e legittimarsi come il GOAT indiscusso di questo sport. Tre Slam su quattro e uno perso solo nella finale al quinto set di Wimbledon contro il giovanissimo talento Carlos Alcaraz; lo spagnolo ha provato a mettergli i bastoni tra le ruote ma il dominio di Nole nel circuito è apparso incontrastato e, nonostante i 36 anni, Djokovic è ancora l'assoluto protagonista di questi sport.

La scelta di disputare la Coppa Davis ha portato i fan ad esaltare anche di più Nole e sono in tanti ora a glorificare le sue gesta. Un ex tennista come Andy Roddick si è detto quasi incredulo nel vedere Nole in queste condizioni ma ora anche l'ex tennista Pat Rafter, vincitore tra l'altro in passato degli Us Open, ha parlato ai microfoni di The West Australian ed ha svelato le sue sensazioni sul tennista serbo: "Per me con 24 titoli del Grande Slam possiamo dire che è evidente che lui sia il GOAT, è evidente che Nole sia il migliore di tutti i tempi.

Dai record fino ai precedenti con vittorie e sconfitte contro i grandi del suo tempo". Rafter ha fatto riferimento ai precedenti di Djokovic contro Rafael Nadal e Roger Federer ed in entrambi i casi Djokovic è in vantaggio nei precedenti (30-29 sullo spagnolo e 27-23 sullo svizzero).

Rafter ha poi parlato della crescita del tennis australiano e di un personaggio particolare come Nick Kyrgios: "Con tutti questi giocatori nel circuito e avendo anche Nick, che può fare quello che vuole, possiamo dire che i tennisti del nostro paese si alimentano a vicenda.

Se Nick tornerà al suo massimo livello? Kyrgios è un personaggio unico, bisognerebbe chiederglielo a lui. Per quel che riguarda le donne, dopo l'addio della Barty devono ritrovare il proprio livello. Ashleigh sarà di grande aiuto, verrà coinvolta dalla federazione, ma sappiamo che non è una cosa che si vedrà in un anno ma la vedremo nei prossimi cinque anni. Dobbiamo aspettare ed essere pazienti".