Novak Djokovic: "Mia figlia è stata il mio angelo custode, mi ha aiutato a vincere"



by MARIO TRAMO

Novak Djokovic: "Mia figlia è stata il mio angelo custode, mi ha aiutato a vincere"
Novak Djokovic: "Mia figlia è stata il mio angelo custode, mi ha aiutato a vincere" © Clive Brunskill/Getty Images

Una carriera da numero uno e Novak Djokovic, ora, superati i 36 anni, continua a macinare record su record, abbattendo qualsiasi avversario. Questa domenica ha battuto Daniil Medvedev in tre set, prendendosi così la rivincita rispetto alla finale degli Us Open 2021 con il russo che gli costò la vittoria del Career Grande Slam.

Ora gli Slam sono 24, Nole è il più grande di tutti e a livello maschile le vittorie sono nettamente superiori rispetto a qualsiasi rivale, in primis rispetto ai 22 Slam e ai 20 dell'ormai lontano Roger Federer.

In mattinata Nole ha concesso una lunga intervista ai microfoni della Cbs ed ha rilasciato interessanti dichiarazioni, ecco le sue parole: "Dopo tutto quello che è successo penso che Dio sia grande. Ho provato un sollievo immenso e una grande gratitudine per quel momento.

La gente mi chiede perché non ho esultato subito dopo il punto della vittoria ma semplicemente ho provato sollievo e ora sono grato che sia tutto finito. La prima cosa che volevo fare dopo la vittoria era abbracciare mia figlia.

Lei è il mio angelo custode, mi ha ispirato a vincere ed è stata fondamentale. Lei si è messa in una posizione che la vedevo ogni volta durante gli scambi, vedevo il suo sorriso che mi supporta e questo mi ha conquistato, ha azzerato tutto lo stress e i momenti di tensione come nel finale di secondo set.

Ho incanalato quell'energia divina che mi ha aiutato a vincere". Riguardo all'appoggio del pubblico il tennista serbo ha svelato: "Ho sentito gran sostegno, l'atmosfera era elettrica e l'Arthur Ashe totalmente pieno è fantastico.

È stato un onore giocare lì dentro. Alla fine gioco ancora a tennis per momenti come questi, mi spingo al limite e lavoro per raggiungere finali Slam e vittorie in questi tornei. Ogni volta bisogna lavorare duro e fare sacrifici, è stata un'esperienza davvero incredibile".

Infine ha sentenziato: "Stanchezza fisica? Ero molto stanco e il secondo set è stato uno dei più lunghi della mia vita, sicuramente quello che mi ha provato più fisicamente, ma vincere li è stata la chiave decisiva del match".

Novak Djokovic

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