Panichi svela: "Novak Djokovic non deve pensare al 24esimo slam"



by GIANLUCA RUFFINO

Panichi svela: "Novak Djokovic non deve pensare al 24esimo slam"
Panichi svela: "Novak Djokovic non deve pensare al 24esimo slam" © Al Bello/Getty Images

L’ennesimo grande passo per entrare, una volta in più, nell’olimpo del tennis. Manca solo un ultimo tassello a Novak Djokovic per raggiungere quell’obiettivo tanto di rincorso, il 24esimo slam, che gli permetterebbe di raggiungere Margaret Court come tennista con più titoli slam della storia.

Per farlo è chiamato a prendersi una rivincita contro Daniil Medvedev nella finale degli Us Open. Il russo infatti fu il castigatore di Nole nella finale dell’edizione 2021 del major newyorkese, quando il serbo arrivò ad un solo passo dall’ottenere il grande slam.

In un’intervista rilasciata a SuperTennis, Marco Panichi, preparatore di Novak Djokovic, ha spiegato quali sono i segreti del successo del tennista serbo.

Le parole di Marco Panichi

Sul percorso in crescendo del campione di Belgrado, Panichi ha dichiarato: “Con Djere è stata una partita particolare perché sono amici, sono connazionali e Nole è entrato un po' piatto a livello di energia.

Però è stato bravo a rimontare, in passato nei match con i tennisti serbi non è andata così bene”. Sul lavoro di recupero prima di una sfida. “Più si va avanti nel torneo più la priorità diventa recuperare le energie.

Nei giorni off durante uno slam si sistemano alcuni dettagli tecnici che sono andati male in partita. Per quanto mi riguarda cerco di mantenerlo a livello neuromuscolare sempre attento. A questi livelli non ci si può permettere di perdere qualche game perché non si è pronti.

Ma con lui è abbastanza facile”. Le emozioni prima di una partita importante. “Le emozioni sono fisiologiche, sicuramente usciranno fuori durante la partita. Quello che proveremo a fare sarà distrarlo dal pensare a questi traguardi come il 24esimo slam o il grande slam due anni fa”.

Sulla sconfitta in finale nel 2021. “In quell’occasione ci fu anche la parentesi delle olimpiadi che fisicamente incise. Sicuramente potevamo gestirlo meglio a livello di energie. Cosa che abbiamo applicato quest’anno in tutti gli slam.

Speriamo che questo basterà”. L’importanza del team. “Ovviamente le partite vengono preparate a livello tecnico, tattico, mentale, ogni componente del team ha un ruolo fondamentale. Con Daniil anche in allenamento sono delle vere e proprie battaglie.

Sono due grandi campioni. Lo prepariamo come prepariamo tutti gli altri match. Nel caso di finali così importanti cerchiamo di recuperare più energie mentali possibile. In partita adesso fortunatamente si può scambiare qualche parola, quindi possiamo correggere quello che non sta andando.

In linea di massima cerchiamo di tranquillizzarlo e di farlo stare calmo”. Il record potrebbe appagare Djokovic? “Sono assolutamente sicuro che lui troverà sempre nuovi stimoli. Anche quando giochiamo a carte vuole sempre vincere.

Si crea sempre nuove motivazioni e questa è la sua forza. A 36 anni, dopo vent’anni a questi livelli vuole ancora allenarsi e ci chiede di aggiungere sempre qualcosa in più per non farla diventare una routine”.

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