Brad Stine si espone: “Djokovic ancora l’uomo da battere. Nadal invece è vulnerabile”



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Brad Stine si espone: “Djokovic ancora l’uomo da battere. Nadal invece è vulnerabile”
Brad Stine si espone: “Djokovic ancora l’uomo da battere. Nadal invece è vulnerabile”

Dopo il ritiro di Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal continuano ad essere i tennisti più chiacchierati. Nonostante gli anni passino e gli acciacchi fisici si fanno sempre più frequenti le due leggende, che condividono il record di slam (22) in carriera, sono sempre sulla bocca di tutti.

Il serbo, numero uno al mondo, è ancora un assoluto dominatore e non ha intenzione di fermarsi. Lo spagnolo invece, sta attraversando uno dei momenti più difficili. Dopo 17 anni e 10 mesi ha abbandonato la top 10.

Ora però arriva la stagione della terra battuta, che gli ha sempre regalato incredibili soddisfazioni in carriera. Brad Stine, nel corso del podcast Inside-In di Tennis Channel, ha parlato dei due fuoriclasse, e dei rispettivi momenti di forma che stanno vivendo: “Novak ha ancora quell'aura di invincibilità.

Nadal è stato molto più vulnerabile negli ultimi sei-otto mesi. Nadal è vulnerabile alle sconfitte in questa fase della sua vita" ha sentenziato l’americano. Poi ancora su Rafa: “come abbiamo detto, è un po' nel limbo di dove andrà.

Credo che abbia perso contro cinque americani di fila, qualcosa del genere, forse erano quattro, non ne sono sicuro. Quindi, c'è una vulnerabilità in lui che prima non c'era".

Per Stine non esiste tennista imbattibile, eccetto Djokovic

Il coach di Tommy Paul, è convinto che tutti i tennisti appartenente alla top 10, eccetto Djokovic, siano battibili, da qualsiasi avversario, potendo cadere in una giornata storta o in uno stato di forma non favorevole: "Penso che tutti gli altri, Medvedev, Alcaraz, Sinner...

credo che ognuno di loro sia vulnerabile" ha concluso. Infine ecco un commento sul suo allievo, che negli ultimi mesi ha messo in mostra grandi miglioramenti, raggiungendo il suo best ranking (18esimo). l'allenatore si è concentrato sulla semifinale di Acapulco, dove ha affrontato Taylor Fritz in un match durato più di tre ore: “È stato uno dei match più folli che abbia mai visto, e sono nel gioco da 30 anni.

È stato uno scenario selvaggio, l'intera situazione. La folla di Acapulco, i tifosi messicani, sono dei fanatici del tennis. Avrebbe dovuto essere una scena di un film sulla Prima Guerra Mondiale. Si è trasformata in una battaglia di logoramento, una guerra di trincea.

Entrambi hanno avuto crampi e la svolta finale è stata quando Fritz è andato in panchina e ha vomitato. Da quel momento in poi, Tommy dominò. Nel corso dell'anno, la gente tornerà indietro e rivedrà quella partita come potenzialmente una delle più interessanti, folli e intense di tutto l'anno", ha spiegato. Photo Credit: Ansa

Tommy Paul

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