Finals, Djokovic come Federer: è impresa nell’impresa per il serbo



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Finals, Djokovic come Federer: è impresa nell’impresa per il serbo

Qualificatosi pur non arrivando nei primi otto della Race, Novak Djokovic ha fatto brillare la sua stella per l’ennesima volta. Il Pala Alpitour di Torino è stato lo scenario in cui il serbo ha portato a sei il conto delle Nitto ATP Finals conquistate, battendo in finale Casper Ruud col punteggio di 7-5 6-3.

Un trionfo che ha permesso a Djokovic di scrivere una nuova pagina di storia diventando il più anziano ad alzare il trofeo dei Maestri ma, soprattutto, eguagliando l’illustre (ormai ex) rivale Roger Federer. I primati dei due sono arrivati a coincidere di nuovo e, stavolta, non solo relativamente alle Finals ma anche ad altri tornei disputati durante l’intera stagione.

Insieme allo svizzero infatti, che ci è riuscito nel 2010, Novak Djokovic nel 2022 ha vinto almeno un titolo in ciascuna delle categorie dell’ATP Tour: Tel Aviv (ATP 250), Astana (ATP 500), Roma (Masters 1000), ATP Finals e un Grande Slam a Wimbledon.

Un'impresa che ribadisce la straordinaria capacità del belgradese di esibirsi in ogni contesto. Federer, a suo tempo, ci era riuscito vincendo a Stoccolma, Basilea, Cincinnati, ATP Finals e Australian Open.

Djokovic: “Vincere in Italia è speciale”

Pur con molte meno partite giocate e vicende extra-campo particolarmente spinose, Novak Djokovic ha chiuso il 2022 con uno Slam e il trionfo alle Finals.

Un risultato eccezionale che manda in visibilio il serbo, il quale nella conferenza stampa post-vittoria contro Ruud non ha potuto evitare di manifestare tutto il suo orgoglio. “Mi sento incredibilmente soddisfatto viste le circostanze di tutta la stagione, a partire da quella in Australia.

Per i primi sette mesi ho cercato di trovare un equilibrio mentalmente, ma anche in campo in modo da poter rientrare nella migliore delle maniere. E credo di esserci riuscito”, ha detto con un sorriso. “Diciamo che è iniziato tutto in Italia e non è una coincidenza.

Lì ho iniziato a sentirmi alla grande dopo la vittoria e il titolo a Wimbledon è stato incredibilmente importante per me. Da lì ho praticamente perso solamente la finale di Parigi-Bercy. Giocare e vincere in Italia dove ho un legame così profondo con i posti e le persone è un motivo di orgoglio per me”, ha aggiunto.

Nel box di Djokovic, tutta la famiglia. “Speciale. Non trovo un altro aggettivo. Sono incredibilmente contento che ci siano stati sia i miei figli che mia moglie” . Nonostante la vittoria Slam, la quasi imbattibilità in stagione e il titolo alle Finals, Djokovic ha chiuso quinto la stagione, dimostrazione di quanto eccezionali siano stati i risultati dove ha giocato.

“Questa settimana probabilmente sono il migliore. In generale, il ranking mostra chi è stato il più forte e Alcaraz merita assolutamente di stare al primo posto. Nella mia testa però mi sento sempre il migliore del mondo.

Ho questo genere di mentalità e questo genere di approccio al gioco, A prescindere da avversari, superfici e condizioni di gioco. Approccio che a 35 anni mi consente di vincere ancora questo genere di titoli”, ha spiegato. Photo Credits: Getty/teleclub