Finals, Djokovic come Federer: è impresa nell’impresa per il serbo
by GIUSEPPE MIGLIACCIO | LETTURE 3617
Qualificatosi pur non arrivando nei primi otto della Race, Novak Djokovic ha fatto brillare la sua stella per l’ennesima volta. Il Pala Alpitour di Torino è stato lo scenario in cui il serbo ha portato a sei il conto delle Nitto ATP Finals conquistate, battendo in finale Casper Ruud col punteggio di 7-5 6-3.
Un trionfo che ha permesso a Djokovic di scrivere una nuova pagina di storia diventando il più anziano ad alzare il trofeo dei Maestri ma, soprattutto, eguagliando l’illustre (ormai ex) rivale Roger Federer. I primati dei due sono arrivati a coincidere di nuovo e, stavolta, non solo relativamente alle Finals ma anche ad altri tornei disputati durante l’intera stagione.
Insieme allo svizzero infatti, che ci è riuscito nel 2010, Novak Djokovic nel 2022 ha vinto almeno un titolo in ciascuna delle categorie dell’ATP Tour: Tel Aviv (ATP 250), Astana (ATP 500), Roma (Masters 1000), ATP Finals e un Grande Slam a Wimbledon.
Un'impresa che ribadisce la straordinaria capacità del belgradese di esibirsi in ogni contesto. Federer, a suo tempo, ci era riuscito vincendo a Stoccolma, Basilea, Cincinnati, ATP Finals e Australian Open.
ð Tenistas con ð en las cinco categorías de torneos disputadas anualmente durante una temporada (2009-2022/Men’s Singles):
ð¨ð Roger Federer, 2010
ð·ð¸ Novak Djokovic, 2022 https://t.co/ljJz5QH5wM — MisterOnly.Tennis (@OnlyRogerCanFly) November 20, 2022
Djokovic: “Vincere in Italia è speciale”
Pur con molte meno partite giocate e vicende extra-campo particolarmente spinose, Novak Djokovic ha chiuso il 2022 con uno Slam e il trionfo alle Finals.
Un risultato eccezionale che manda in visibilio il serbo, il quale nella conferenza stampa post-vittoria contro Ruud non ha potuto evitare di manifestare tutto il suo orgoglio. “Mi sento incredibilmente soddisfatto viste le circostanze di tutta la stagione, a partire da quella in Australia.
Per i primi sette mesi ho cercato di trovare un equilibrio mentalmente, ma anche in campo in modo da poter rientrare nella migliore delle maniere. E credo di esserci riuscito”, ha detto con un sorriso. “Diciamo che è iniziato tutto in Italia e non è una coincidenza.
Lì ho iniziato a sentirmi alla grande dopo la vittoria e il titolo a Wimbledon è stato incredibilmente importante per me. Da lì ho praticamente perso solamente la finale di Parigi-Bercy. Giocare e vincere in Italia dove ho un legame così profondo con i posti e le persone è un motivo di orgoglio per me”, ha aggiunto.
Nel box di Djokovic, tutta la famiglia. “Speciale. Non trovo un altro aggettivo. Sono incredibilmente contento che ci siano stati sia i miei figli che mia moglie” . Nonostante la vittoria Slam, la quasi imbattibilità in stagione e il titolo alle Finals, Djokovic ha chiuso quinto la stagione, dimostrazione di quanto eccezionali siano stati i risultati dove ha giocato.
“Questa settimana probabilmente sono il migliore. In generale, il ranking mostra chi è stato il più forte e Alcaraz merita assolutamente di stare al primo posto. Nella mia testa però mi sento sempre il migliore del mondo.
Ho questo genere di mentalità e questo genere di approccio al gioco, A prescindere da avversari, superfici e condizioni di gioco. Approccio che a 35 anni mi consente di vincere ancora questo genere di titoli”, ha spiegato. Photo Credits: Getty/teleclub