Novak Djokovic sta cercando di chiudere in bellezza una stagione piuttosto tribolata. L’ex numero 1 del mondo ha pagato il prezzo della sua scelta di non vaccinarsi contro il Coronavirus, che lo ha obbligato a saltare gli Australian Open e gli US Open.
Oltre ad aver subito un grave danno d’immagine, il fenomeno serbo ha visto il suo eterno rivale Rafael Nadal allungare nella classifica all-time degli Slam. Sempre a causa del suo status vaccinale, il 35enne di Belgrado ha dovuto rinunciare anche a tutti i Masters 1000 americani (Indian Wells, Miami, Montreal e Cincinnati).
Il suo 2022 ha preso una direzione diversa grazie al settimo trionfo a Wimbledon, il quarto consecutivo. Nole ha così eguagliato il suo idolo Pete Sampras e si è issato a quota 21 Major, ad una sola lunghezza di distanza dal record di Nadal.
Il ‘Djoker’ è impegnato questa settimana alle ATP Finals di Torino, dove è il grande favorito per la vittoria. Novak ha staccato il pass per le semifinali con una giornata di anticipo e se la vedrà con Taylor Fritz per un posto in finale.
Nell’ultima edizione del podcast ‘Inside-In’, Jim Courier ha analizzato nel dettaglio le prospettive di Djokovic.
Djokovic continua a stupire
“Sembra che Novak Djokovic sia tornato al top della forma e il suo corpo non è quello di un normale 35enne.
Potrebbe avere la stessa longevità di un’icona come Tom Brady” – ha affermato Courier. “Cosa mi ha sorpreso di più di Novak? I cambiamenti che ha apportato al suo servizio. Le sue traiettorie sono molto più difficili da leggere per gli avversari, essendo in grado di trovare tutti gli angoli possibili.
In passato, si affidava quasi esclusivamente al servizio al corpo e a quello in slice per non sollecitare troppo il suo gomito” – ha aggiunto Jim. È notizia di pochi giorni fa che Nole potrà disputare gli Australian Open 2023.
Il governo locale ha revocato il ban di tre anni che gravava sul serbo, protagonista di una brutta telenovela a Melbourne all’inizio di quest’anno. Photo credit: Getty Images