Australian Open 2023 sempre più a rischio per Novak Djokovic. Le novità
by PERRI GIORGIO | LETTURE 4054
Craig Tiley corregge il tiro: anche il CEO di Tennis Australia ha messo in dubbio la presenza di Novak Djokovic al primo Slam della stagione dopo aver dichiarato durante una lunga intervista rilasciata al 'The Age' di come tutti gli organi nazionali stessero lavorando per garantire la presenza dei migliori giocatori al mondo.
"Siamo sulla buona strada per riavere tutti i migliori giocatori del mondo. Tutti" - aveva detto Tiley - "In questo momento ci troviamo in una situazione sanitaria molto diversa da quella di qualche mese fa, con le persone che si muovono liberamente in tutto il mondo e pochissime restrizoni.
Questo mi porta ha pensare che potremo avere i migliori giocatori del mondo fra qualche mese" Parole rigettate con forza dall'ex ministro degli affari interni - Karen Andrews - fermamente contraria all'annullamento della sentenza che ha stabilito di non concedere un visto a Djokovic per i prossimi tre anni.
"Non credo ci siano motivi per cui debba essere ribaltata la decisione semplicemente perché economicamente può permetterselo" ha spiegato. "Il governo dovrebbe considerare anche tutte le altre persone a cui è stato cancellato il visto.
Non può esistere una regola per Novak Djokovic e una regola per tutti gli altri. Non è giusto" aveva ribattuto a 'ABC Australia' una manciata di giorni dopo.
Le novità. Tiley: "Non metteremo nessuna pressione"
Si aggiungono quindi nuove pagine alla vicenda, con Tiley che ha spiegato come Tennis Australia, sfruttando la scia lasciata dagli organizzatori degli Us Open, non si intrometterà nella decisione del governo per quanto riguarda la presenza del ventuno volte campione Slam.
Rivedendo quindi la posizione di qualche giorno. "Non è una questione su cui possiamo fare pressioni. Novak e il governo devono risolvere la questione tra loro, noi poi ci adegueremo e seguiremo tutte le istruzioni" ha detto il CEO di Tennis Australia.
Non ci intrometteremo tra le due parti, dovranno decidere loro. A seconda del risultato, saremmo ovviamente felicissi di potergli dare il bentornato qui in Australia" ha concluso Tiley.