Novak Djokovic commenta l'esordio vincente a Wimbledon: "Posso fare meglio"
by GIANLUCA RUFFINO | LETTURE 1574
(Quasi) buona la prima per Novak Djokovic all’esordio al primo turno di Wimbledon. Il campione in carica ha sofferto più del previsto contro Kwon Soon-woo, sudcoreano numero 64 del ranking, ma è riuscito a spuntarla in 2 h e 29 minuti col punteggio di 6-3 3-6 6-3 6-4.
In conferenza stampa il 6 volte campione a Wimbledon ha parlato delle difficoltà incontrate nel match col sudcoreano, commentando poi i propri record nello slam britannico.
Djokovic: “Wimbledon era il torneo dei miei sogni quando ero bambino”
Djokovic ha ricevuto un buon aiuto dal suo servizio.
“Giocare qui come campione in carica è unico. È stato bello tornare qui. Penso che sia stata una buona vittoria contro un avversario di talento. Ha molta qualità su entrambi i lati. Non ho iniziato bene, ma quando ho dovuto trovare i colpi giusti, ci sono riuscito.
Anche il mio servizio mi ha tolto dai guai nei momenti decisivi. So che posso fare di meglio”. Il tennista serbo ha dichiarato di non guardare alle proprie statistiche prima di un match. “Tendo a guardare più le statistiche dell'avversario che le mie.
Sull'erba è necessario giocare delle partite per abituarsi al tipo di gioco. Allenarsi non è come giocare una partita ufficiale su un campo come il Centre Court. I nervi giocano brutti scherzi. Nei primi turni, gli avversari non hanno nulla da perdere e danno il massimo, convinti di poter vincere.
Vengo qui senza tornei precedenti, prima di Wimbledon. Nelle prime partite sono sempre un po' arrugginito, ma sono contento della mia vittoria. Ho dovuto sudarla” ha detto Djokovic. Il 35enne di Belgrado ha poi concluso commentando la propria striscia di 22 successi consecutivi a Wimbledon.
“Sono felice di poter avere questi risultati. Wimbledon era il torneo dei miei sogni quando ero bambino. Non dimenticherò mai quello che è successo nel 2011, quando ho realizzato il mio sogno d'infanzia. Avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
Ogni volta che entro in campo provo quella sensazione... le farfalle nello stomaco, per l'importanza che ha nella mia carriera e nella mia vita” ha rivelato l’ex numero uno al mondo.