Medvedev e i consigli di Novak Djokovic per la stagione sull'erba: "Non è giusto"
by MARTINA SESSA | LETTURE 7191
In cerca di progressi sull’erba per Daniil Medvedev. L’attuale numero uno del mondo, dopo aver deciso di saltare la stagione sulla terra, fatta eccezione per la breve apparizione all’ATP di Ginevra e il Roland Garros, ha scelto di concentrarsi sull’erba, per migliorare i risultati degli anni precedenti.
Sebbene non possa partecipare a Wimbledon per via della guerra in Ucraina, il russo si è iscritto a tutti i tornei che precedono il Grande Slam inglese. In Olanda, il tennista russo ha conquistato la finale, persa contro il padrone di casa Tim Van Rijthoven; ad Halle, invece, ha ottenuto le semifinali, vincendo contro la sua bestia nera, Bautista Agut, in due set.
In Germania, Medvedev non ha ancora perso un set, ma il campione Slam ha ammesso di dover migliorare ancora su questa superficie. Per raggiungere tale scopo, però, i progressi devono arrivare da soli, senza chiedere consiglio a nessuno, in particolare a Novak Djokovic.
“No, non ne parlerò con altri tennisti, forse solo con i miei migliori amici in tournée”, ha dichiarato Daniil Medvedev, che quindi ha cercato di spiegare perché non vuole chiedere suggerimenti ad un giocatore e ad un amico come Djokovic, che a Wimbledon ha vinto sei volte.
I consigli da parte di Novak Djokovic
“Ma non ho intenzione di andare da Novak [Djokovic] e dire: 'Amico, come fai a giocare così bene sull'erba? Insegnami qualche trucco', e poi giocherò la finale contro di lui e lui mi dice, 'maledizione!
Perché l'ho fatto?' Quindi, non ci proverò nemmeno. Non è giusto e inoltre mi piace molto lavorare su me stesso da solo", ha concluso il russo nella conferenza stampa post match ad Halle. Di miglioramenti su questa superficie Medvedev ne aveva parlato anche al termine del torneo olandese: “Cerco di essere migliore la volta successiva.
Penso che la mentalità giusta sia cercare sempre di migliorare la prossima volta se non sei stato abbastanza bravo l'ultima volta", ha detto il numero uno del mondo dopo la finale persa al Libema Open a ‘s-Hertogenbosc.