Novak Djokovic ha incontrato parecchie difficoltà in questi primi mesi del 2022. Il numero 1 del mondo ha pagato a carissimo prezzo la sua scelta di non vaccinarsi contro il Coronavirus, non avendo potuto difendere il titolo agli Australian Open.
Al termine di una telenovela protrattasi per quasi due settimane, il fenomeno serbo è stato espulso dal Paese e ha subito un grave danno d’immagine. A causa delle rigide normative statunitensi, il 34enne di Belgrado ha dovuto saltare anche i Masters 1000 di Indian Wells e Miami.
Nole ha avuto bisogno di un po’ di tempo per tornare in buona forma, ma adesso è lui il grande favorito per la vittoria al Roland Garros. Il 20 volte campione Slam si è imposto agli Internazionali BNL d’Italia per la sesta volta nella sua gloriosa carriera, lanciando un chiaro avvertimento a tutti i suoi rivali.
Novak sarà chiamato a difendere il titolo conquistato a Parigi l’anno scorso, quando rimontò due set di svantaggio a Stefanos Tsitsipas in finale. Durante una sessione di domande e risposte organizzata da Lacoste, il suo storico manager Edoardo Artaldi ha individuato le più grandi qualità del serbo.
Nole è tornato in grande stile
“Non è semplice rispondere a questa domanda perché Novak Djokovic ha tantissime qualità. Se proprio dovessi fare una selezione, direi la determinazione sul campo da tennis e la generosità nella vita quotidiana” – ha dichiarato Artaldi.
Nole ha da poco festeggiato le sue 1000 vittorie nel circuito ATP: “Fin da quando ero bambino, sognavo di vincere Wimbledon e diventare numero 1 del mondo. Nel 2011 ci sono riuscito nell’arco di due giorni. Inoltre, ho sempre provato sensazioni fortissime giocando per il mio Paese.
Se devo scegliere alcune partite storiche, mi vengono in mente la finale degli Australian Open 2012 contro Nadal e la finale di Wimbledon 2019 contro Federer. Sono state due vittorie speciali, una per la lunghezza del match e l’altra per il fatto di aver annullato match point. Mi sento ancora giovane e l’età è soltanto un numero”.