Serdarusic rivela: "Se non fosse stato per Djokovic, sarei ancora in Australia"
by ANTONIO FRAPPOLA | LETTURE 5072
Il caso Novak Djokovic ha avuto degli effetti collaterali su alcuni degli atleti e degli addetti ai lavori presenti a Melbourne e ha messo in evidenza un numero cospicuo di comportamenti quantomeno dubbi tenuti dal Governo australiano nel corso delle ultime settimane.
La prima conseguenza della cancellazione del visto del campione serbo è stata l’espulsione di Renata Voracova. La giocatrice ceca, che aveva presentato la stessa documentazione di Djokovic per entrare in Australia, non ha riscontrato nessun problema a superare i confini australiani e gli agenti di frontiera.
La Voracova ha addirittura disputato un torneo ufficiale in doppio, nello specifico il Gippsland Trophy, prima di essere interrogata duramente dalle autorità e successivamente espulsa dall’Australia.
Serdarusic: "Fermare Djokovic serve al governo per rinforzare la posizione"
Grazie all’eccellente lavoro svolto dal giornalista di Sport Klub Saša Ozmo, un nuovo caso è stato consegnato all’opinione pubblica.
La Voracova non è stata l’unica persona a spendere diversi giorni in Australia e ricevere una severa espulsione solo dopo l’evolversi della vicenda legata a Djokovic. Si tratta di Filip Serdarusic, allenatore croato e fratello del tennista Nino, che ha concesso una interessante intervista a Sport Klub.
"Se non fosse stato per Djokovic, sarei ancora in Australia" , ha dichiarato il croato prima di svelare la conversazione con gli agenti della Border Force . "Non sarei venuto se l'avessi saputo.Allora ha chiamato il suo capo, ha dato un'occhiata ai documenti, li ha fotografati e mi ha detto che potevo entrare liberamente nel Paese.
Se avevano deciso che aver contratto il COVID non era più un motivo valido per l'esenzione, lo avrebbero respinto al 99%. Ma non sono grande come Novak per combattere. Se hanno fermato lui, dovevano fermare anche noi. Né io né Novak abbiamo inventato l'esenzione, abbiamo seguito le loro regole, hanno approvato il nostro ingresso nel Paese .
Fermare Djokovic serve al governo per rinforzare la loro posizione politica prima delle elezioni, almeno è così che sembra. Ma certo non potevano farlo con i 'piccoli' come me o Renata Voracova. Se avessero lasciato entrare loro, perché non lui? Penso che Tennis Australia avesse sperato che ammettessero lui come avevano fatto con noi, ma tutti conoscono Novak. Se non fosse stato per lui, a noi tutto questo non sarebbe successo" .