Andrey Rublev sul caso Novak Djokovic: "Non si sta più parlando di tennis"



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Andrey Rublev sul caso Novak Djokovic: "Non si sta più parlando di tennis"

Gli ultimi giorni prima della chiusura (forse) definitiva del caso che ha interessato la scena mondiale per diverse settimane. Novak Djokovic giocherà e difenderà il titolo nell’edizione 2022 degli Australian Open? Dopo tantissimo tempo, non si ha ancora una risposta a questa ‘semplice’ domanda.

Un match lunghissimo quello a cui il tennista serbo ha deciso di far parte: il suo obiettivo finale sarà riuscire a spuntarla per cominciare ufficialmente la sua stagione e provare a confermarsi campione del torneo di Melbourne per arrivare a quota 21 trofei Slam, superando così lo spagnolo Rafa Nadal e lo svizzero Roger Federer.

Una vicenda che ha coinvolto davvero tutti, i pareri sono stati contrastanti e i principali personaggi del mondo del tennis (e non) si sono schierati a favore o contro Nole, esprimendo la propria opinione.

Le ultime dichiarazioni

Fra gli ultimi a commentare l’episodio accaduto al numero uno al mondo è stato il russo Andrey Rublev, che sarà ovviamente ai nastri di partenza della competizione oceanica come quinta testa di serie: “Non ho avuto problemi con l'ingresso, dato che sono vaccinato.

La situazione con Novak è davvero molto complicata. Non conosciamo tutti i dettagli. Da un lato c'è una legge federale del Paese, d'altra parte ci sono accordi personali tra il giocatore e gli organizzatori" ha dichiarato l’atleta in un’intervista rilasciata a Tass.

“Gli accordi personali non danno all'atleta il diritto di attraversare il confine. Perché la legge del Paese è la legge: i residenti locali e coloro vivono secondo essa. Nessuno di noi vorrebbe entrare in una situazione del genere, posso solo alzare le spalle e rammaricarmi che invece del tennis ora tutti discutono di queste cose” ha aggiunto.

Anche lo spagnolo Pablo Carreno Busta, ai microfoni di Eurosport, ha preso posizione: “Una delle regole più chiare è che devi essere vaccinato per venire qui. Se non lo sei, allora non venire. Credo che tutti siano liberi di fare o provare a fare quello che possono/vogliono.

Siamo finiti in questi guai che penso non facciano bene al tennis. Tutti aspettano di vedere se le regole devono essere cambiate, se è necessario consentire loro di giocare o se devono essere modificati il ​​quadro” ha commentato.

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