Bubanj: "Due momenti hanno deciso la finale tra Novak Djokovic e Daniil Medvedev"
by SIMONE BRUGNOLI | LETTURE 6862
Il sogno di Novak Djokovic di diventare il secondo uomo nell’Era Open a completare il Grande Slam si è infranto ad un passo dal traguardo. Dopo essersi aggiudicato i primi tre Major della stagione, il numero 1 del mondo è arrivato in finale agli US Open, ma non è riuscito a mettere la ciliegina sulla torta.
Bloccato dalla tensione e stremato fisicamente, il fenomeno serbo si è arreso nettamente a Daniil Medvedev nell’ultimo atto sull’Arthur Ashe Stadium di New York. A nulla è valso il tentativo del pubblico di incoraggiare il 34enne di Belgrado, che non ha potuto far molto dinnanzi ad un rivale al top della forma.
Il 20 volte campione Slam non aveva brillato particolarmente nei turni precedenti, oltre ad essere reduce da una tremenda maratona in semifinale contro Alexander Zverev. Il russo, dal canto suo, aveva beneficiato di un tabellone piuttosto agevole, che gli aveva messo di fronte l’inesperto Felix Auger-Aliassime sul cammino verso la sua seconda finale nella Grande Mela.
Nel corso di una recente intervista a ‘Sputnik’, l’ex selezionatore della squadra serba di Coppa Davis Goran Bubanj ha analizzato il crollo di Nole agli US Open.
Djokovic è crollato ad un passo dalla storia
“Daniil Medvedev ha avuto un sorteggio decisamente comodo, non ha affrontato grandissimi avversari lungo il percorso.
Tuttavia, questo non significava automaticamente che partisse favorito contro Novak Djokovic nel match per il titolo. Spesso avviene l’esatto contrario in quei casi. L’andamento della finale non è dipeso da Medvedev, ma esclusivamente dalla prestazione sottotono di Nole” – ha confidato Bubanj.
“Se andiamo ad analizzare i momenti della partita, ce ne sono un paio che hanno giocato un ruolo decisivo. Innanzitutto è stato importantissimo il primo game della finale, in cui Djokovic ha subito il break nonostante fosse avanti 40-15.
Lì ha commesso una serie di errori gratuiti, tra cui un doppio fallo. Si vedeva che era sotto pressione fin dall’inizio. Poi mi viene in mente l’avvio del secondo set. Novak ha tenuto il suo game di battuta e ha avuto tre palle break consecutive sul servizio del russo.
Se ne avesse sfruttata una, si sarebbe involato sul 2-0 e magari avremmo assistito ad un match totalmente diverso. La chiave per il serbo era allungare quella finale in modo da insinuare qualche dubbio nella testa di Daniil” – ha aggiunto.
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