Novak Djokovic e Daniil Medvedev si sono affrontati solo due volte in un torneo del Grande Slam: entrambe agli Australian Open. Nel primo caso, il russo non ha retto dal punto di vista fisico e dopo aver pareggiato i conti nel secondo set, ha subito un netto 6-2, 6-3.
Nella finale disputata quest’anno a Melbourne, invece, Medvedev ha perso un primo parziale molto lottato ed è poi crollato mentalmente anche grazie alle scelte tattiche perfette del campione serbo. Questa volta, i due si sfideranno in un’altra finale, quella che potrebbe assegnare il Grande Slam a Djokovic.
Medvedev su Djokovic: "Ora sono pronto"
“Cosa mi ha insegnato l’ultimo atto degli Australian Open? Tanto, soprattutto tatticamente, perché lui giocò in maniera diversa rispetto alle partite precedenti.
Non ero pronto, ora lo sono” , ha spiegato Medvedev nel corso della sua ultima conferenza stampa. “Sarà un match più interessante in termini di tattica, preparerò la partita in modo diverso.
Do sempre il massimo, ma quella volta non ho lasciato il cuore sul campo. È questo che proverò a fare sull’Arthur Ashe Stadium. Non conterà il risultato, proverò a fare il massimo. Grande Slam? Se riuscirò a fermarlo, probabilmente, sarò nei libri di storia, ma non ci penso troppo.
Penso sia più una cosa che riguardi lui. Sicuramente lui sentirà la pressione. Tutti sappiamo che farà di tutto per raggiungere questo risultato” . Medvedev ha poi parlato del fattore esperienza, che potrebbe aiutarlo dopo le due finali Slam perse nelle ultime stagioni.
“L’esperienza è la chiave. Due anni fa ci furono quegli episodi divertenti con i fan, al secondo turno non riuscivo a camminare per i crampi e ricordo che nel match con Wawrinka mi strappai il quadricipite.
Vinsi con uno strappo di un centimetro e per fortuna nei due giorni di riposo riuscii a curarlo. Quest’anno non ho nessuna storia da raccontare, ma ho più esperienza. Infatti una volta raggiunta la finale nel 2019 ero quasi appagato, felice solo per essere in finale.
Ero anche sfavorito. Però avevo appena vinto un Masters 1000 ed ero in un momento positivo, il che mi ha aiutato a giocare bene. Ma non sentivo il dovere di vincere a tutti i costi” .