Una disperata corsa per recuperare il dritto dell’avversario, una rovinosa caduta e una innaturale torsione della caviglia: è terminato così l’US Open di Matteo Berrettini. L’azzurro ha impiegato diversi minuti per rialzarsi e tornare verso la sua sedia.
Dopo un breve colloquio con il fisioterapista, Berrettini ha subito stretto la mano ad Arthur Rinderknech e alzato bandiera bianca. Nelle ultime quattro stagioni, l’italiano si è dovuto fermare ben undici volte a causa di infortuni, problemi fisici e circostanze sfortunate.
Nel 2020 si è ritirato dall’ATP Cup e dal torneo ATP 250 di Buenos Aires per un infortunio agli addominali. Lo stesso è accaduto l’anno successivo agli Australian Open e alle ATP Finals.
Matteo Berrettini, le prime parole dopo l'infortunio
Gli addominali sono tornati a creargli problemi anche nel 2022 ad Acapulco; mentre un problema al mignolo della mano destra gli ha impedito di partecipare al Masters 1000 di Miami e a tutta la stagione europea sul rosso.
Dopo aver conquistato i tornei di Stoccarda e del Queen’s, Berrettini ha annunciato di essere positivo al Covid-19 ed è stato costretto a cancellarsi da Wimbledon. Sempre nel 2022, la sua stagione si è conclusa per una fastidio al piede sinistro accusato a Napoli.
Quest’anno, prima della distorsione alla caviglia, Berrettini ha dovuto fare i conti con delle complicazioni al polpaccio destro e il solito problema agli addominali. Il 27enne è tornato ad aggiornare i suoi fan attraverso i propri social network e ha spiegato che dovrà attendere l’esito degli esami effettuati a 48 ore dall’accaduto.
“Sicuramente non è questo il modo in cui speravo finisse il mio US Open. Ho lavorato a stretto contatto con i dottori da quando ho lasciato il campo. Stiamo aspettando i risultati degli esami clinici per determinare i prossimi passi da fare.
Grazie mille per tutti i messaggi di affetto. Presto fornirò ulteriori aggiornamenti” , ha scritto Berrettini su Instagram.