James Allen nel 1903 mette nero su bianco un concetto che oggi potremmo riassumere in due parole: pensiero positivo. Se accettiamo fino in fondo la proposta di Allen, accettiamo che la nostra vita attuale sia il risultato di tutto quello che abbiamo pensato, di tutto cioÌ che la nostra mente ha lasciato entrare. Se siamo felici ed appagati, eÌ percheÌ abbiamo avuto pensieri di gioia, realizzazione, visioni e ideali che abbiamo seguito con coraggio.
Allo stesso modo, se siamo tristi e insoddisfatti, abbiamo certamente avuto nei nostri pensieri tristezza e insoddisfazione: tutta la nostra infelicitaÌ eÌ partita prima dalla nostra testa e poi siamo stati bravissimi a realizzarla. Facendo nostro questo punto di vista, diventiamo responsabili della nostra vita e dei pensieri con i quali ci intratteniamo.
Non eÌ una capacitaÌ innata, ma eÌ un’abilitaÌ che possiamo apprendere e tenerci stretta, una volta che siamo in grado di padroneggiarla. EÌ come decidere di invitare a casa nostra solo persone che ci piacciono, positive, solari, piene di energia e chiudere letteralmente la porta in faccia a coloro che non aggiungono valore alle nostre esistenze, portando solo negativitaÌ. Ecco, Sei come pensi di essere eÌ un invito a chiudere la porta in faccia anche ai pensieri malsani e improduttivi.
Quando ci accorgiamo che la nostra mente eÌ invasa da pensieri di vittimismo, rabbia verso qualcuno, inutili ricordi del passato, eÌ bene
far scattare un allarme che ci avverta che stiamo sbagliando. Dire stop
ai pensieri inutili vuol dire accogliere a braccia aperte i pensieri buoni. Per coltivare pensieri positivi possiamo aiutarci leggendo un buon libro, guardando un film che ci ispiri, ascoltando persone illuminate: tutti elementi che andranno ad arricchire la preziosa alchimia della nostra mente.
Il nostro carattere si forma attraverso i pensieri che lasciamo entrare
Se ci sintonizziamo su una frequenza che lasci entrare il bene e chiuda le porte al male, diamo forma e nobiltaÌ al nostro carattere e di conseguenza al nostro destino.
Bisogna prestare attenzione, accorgersi quando siamo posseduti da pensieri malati e rifiutarli con determinazione. Questo eÌ un modo per diventare attivi nel pensare, percheÌ la maggior parte delle volte “siamo pensati”, vale a dire lasciamo che pensieri negativi si impossessino di noi, del nostro tempo e della nostra energia.
Attiriamo cioÌ di cui siamo intimamente convinti, neÌ piuÌ neÌ meno
Ci troviamo a vivere determinate circostanze percheÌ i nostri pensieri
ci hanno condotto proprio liÌ. Il caso non esiste e la nostra situazione attuale eÌ un riflesso del nostro mondo interiore e un invito ad evolvere in direzione del miglioramento personale.
Non siamo soddisfatti di come sta andando il nostro tennis? Abbiamo vinto pochi matches o il nostro livello non sta salendo? Facciamo un’analisi onesta dei nostri pensieri, di tutti i contenuti astratti che abitano le nostre teste e di cui tanto spesso (se non sempre) siamo inconsapevoli. Magari pensiamo che sia un brutto momento, che la colpa sia della sfortuna per via di sorteggi non proprio ottimali, che la crisi non molla la presa e cosiÌ via fino all’infinito.
Se lasciamo che questi pensieri occupino costantemente le nostre menti, come possiamo dare spazio alla creativitaÌ, come possiamo averi impulsi per sbloccare la situazione e tornare a salire? Siamo giaÌ bloccati in partenza, non stiamo dando il massimo, non mettiamo in campo tutte le nostre potenzialitaÌ, percheÌ, dentro di noi, siamo convinti che non ne valga la pena.
Se, viceversa, le nostre menti sono focalizzate su pensieri di abbondanza e crescita, se siamo convinti del valore del nostro tennis e di noi stessiÌ, faremo una serie di azioni che porteranno risultati ben diversi.