Pospisil accende la polemica dopo il caso Sinner: duro post contro l’ATP



by GIANLUCA RUFFINO

Pospisil accende la polemica dopo il caso Sinner: duro post contro l’ATP
Pospisil accende la polemica dopo il caso Sinner: duro post contro l’ATP © Thomas Kronsteiner/Getty Images

Infiamma la polemica a Parigi. La discutibile gestione della programmazione da parte degli organizzatori del Master 1000 di Parigi-Bercy ha scatenato la reazione di tanti giocatori del circuito, che hanno commentato la scelta di far giocare un numero così elevato di partite sul campo principale, in una giornata come la quinta di gioco terminata alle 2 e 40 di notte.

La punta dell’iceberg è stata proprio la decisione di programmare il match di Jannik Sinner come ultimo sul centrale, iniziato a ridosso dell’una di notte. L’altoatesino ha dovuto faticare per avere la meglio sull’americano McDonald, riuscendosi ad imporre dopo due ore e 18 minuti col punteggio di 6-7(6) 7-5 6-1 e terminando quasi alle 3 di notte.

Il suo ottavo di finale contro Alex De Minaur è stato programmato poi come quarto match di giornata, costringendo dunque l’italiano a ritirarsi per via del poco tempo a disposizione per recuperare. L’altoatesino ha ricevuto la solidarietà di tanti colleghi, che hanno pesantemente criticato le cattive scelte degli organizzatori dell’ultimo Master 1000 dell’anno.

Vasek Pospisil si scaglia contro l’Atp per il caso Sinner

Anche il 33enne canadese Vasek Pospisil, co-fondatore della PTPA, ha sfruttato un polemico post su X di Casper Ruud che criticava il trattamento riservato a Sinner da parte del torneo francese per esprimere la propria opinione sulla vicenda.

Pospisil ha scritto queste parole: “L’Atp tour non si è mai preoccupato dei giocatori. Nel 2018 ho finito una battaglia di 3 ore alle 12:45 di notte e avrei giocato alle 13:00 del giorno successivo. Non scherzo.

Tutto quello che potevano dire era "questo è all'interno delle regole". Il giorno dopo ho avuto un'ernia del disco dopo 4 partite, ho subito un intervento chirurgico e sono rimasto fuori per 9 mesi”.

Una posizione netta quella del tennista canadese, che ha voluto ricordare il suo caso per sottolineare quanto la programmazione dei tornei Atp spesso non tenga conto delle necessità di recupero dei tennisti, portandoli inevitabilmente incontro ad infortuni.