Tsitsipas: "Le cose sono cambiate ora. Prima di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner... "
by ANTONIO FRAPPOLA
L’irruzione di Carlos Alcaraz, Jannik Sinner e Holger Rune nel circuito maggiore sembra aver cambiato le gerarchie nella ricerca dei nuovi tennisti in grado di dominare il Tour nei prossimi anni. Lo spagnolo ha ovviamente catturato l’attenzione di tutti gli appassionati esprimendo un livello fuori dal normale.
Tanto che un campione del calibro di Novak Djokovic, dopo l’epica finale vinta al Masters 1000 di Cincinnati, ha rivelato: “Le sensazioni che provo in campo contro di lui mi ricordano quelle con Rafael Nadal. Ogni punto è una battaglia.
Devi conquistare ogni singolo punto, indipendentemente dalle condizioni” . Il fenomeno di Murcia ha già lasciato il segno ai massimi livelli ed è diventato il più giovane numero uno della storia conquistando il primo Slam agli US Open lo scorso anno.
La conferma si è materializzata sui prati dell’All England Club, quando Alcaraz ha vinto il secondo Major superando al quinto set proprio Djokovic.
Tsitsipas e il futuro di Alcaraz, Sinner e Rune
Significativa anche la crescita di Sinner.
L’altoatesino ha raggiunto il penultimo atto in uno Slam a Wimbledon, perdendo solo contro Djokovic, e sollevato al cielo a Toronto il primo trofeo Masters 1000 in carriera. Rune, da parte sua, è stato rallentato dai continui problemi alla schiena ma ha comunque giocato due quarti di finale al Roland Garros e a Wimbledon quest’anno.
Nel 2022, invece, ha portato a casa una durissima finale con Djokovic al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Risultati e statistiche che hanno forse relegato in secondo piano Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev. Proprio il tennista greco, in un’intervista rilasciata a Kathimerini, ha spiegato: “Ci sono state diverse opportunità, tra il 2018 e il 2020, prima che arrivassero Alcaraz, Sinner e Rune.
In quel momento le luci erano puntate su me, Zverev e Dominic Thiem. Ora la scena è cambiata. Non siamo più così giovani. I ‘nuovi’ giovani hanno tanta energia, sete di vittoria e nessuna paura.
Giocano liberamente. Sicuramente penso ancora al vertice, ma non è l’unica cosa che conta. Era come una droga da giovane e questo pensiero mi privava di molte altre cose. Questo non significa che sia soddisfatto. La chiave è trovare un equilibrio nella vita, costruire e avanzare nella tua carriera con l’aiuto delle persone. Paula Badosa, sotto questo punto di vista, mi sta aiutando moltissimo” .
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