Nargiso duro su Jannik Sinner: "A Toronto ha affrontato solo tennisti inferiori"

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In una recente intervista a OA Sport, Diego Nargiso, attualmente commentatore dopo una pregevole carriera nel professionismo (best ranking al numero 67), ha espresso le sue opinioni su tre dei volti principali del tennis italiano, Sinner, Musetti e Berrettini.

Sul primo, in particolare, si è soffermata maggiormente l’attenzione, toccando tra le altre cose uno dei punti più caldi del momento, ossia il primo titolo 1000 a Toronto dell’altoatesino. Nel suo giudizio, l’ex top 70 del mondo ha riconosciuto gli indubbi meriti di Sinner, sottolineando la sua costanza e la sua solidità: “Jannik ha saputo essere costante e sfruttare quello che il tabellone gli ha dato”.

D’altro canto, Nargiso non ha tralasciato di considerare la caratura degli avversari da lui affrontati, in Canada così come a Wimbledon: “Ha affrontato giocatori oggettivamente alla sua portata e ha saputo batterli in maniera autorevole.

Non è una cosa scontata […]. Tuttavia, bisogna anche essere onesti e affermare che nel raggiungimento di questi traguardi, ivi compresa la semifinale a Wimbledon, sia stato agevolato nell’affrontare tennisti inferiori, a prescindere da quello che dice la classifica”.

Toronto non come Miami: “Sarebbe stato più difficile vincere”

Il discorso è andato a finire inevitabilmente sull’ultima finale 1000 disputata da Sinner, quella di Miami di quest’anno, dove fu capace di battere Carlos Alcaraz con una prestazione stellare per poi arrendersi, solo in finale, a Daniil Medvedev dopo un percorso straripante che lo vide trionfare nettamente anche su avversari del calibro di Dimitrov e Rublev.

Nargiso ha commentato: “Se si fosse trovato a giocare contro lo spagnolo in semifinale e il russo in finale, come era accaduto a Miami, sarebbe stato più difficile vincere, ma un successo in quel caso avrebbe avuto un significato diverso sulla base dei rivali che avrebbe avuto.

È innegabile”. A Toronto è dunque arrivata la tanto attesa consacrazione 1000 di Sinner, un risultato di grande pregio che, però, secondo Nargiso va considerato in relazione al percorso: “Giusto quindi tener conto anche di questo, altrimenti non diamo il giusto peso a quanto sta accadendo”. Photo Credit: Getty Images