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Il presente e il futuro del tennis italiano sono in buone mani. Parola dell’ex tennista Tonino Zugarelli, il quarto uomo dell’Italia che conquistò la storica Coppa Davis in Cile nel 1976. In squadra con Bertolucci, Panatta e Barazzutti, Zugarelli diede il suo contributo quando fu schierato come singolarista al posto di Barazzutti nella vittoriosa trasferta sull'erba di Wimbledon contro l'Inghilterra, dove batté Roger Taylor e John Lloyd.
Finalista a Roma nel 1977, l’ex tennista azzurro, in un’intervista dell’Avvenire, ha parlato dello stato del tennis italiano, elogiando poi anche Novak Djokovic.
Le parole di Zugarelli
Zugarelli si è detto fiducioso del fiorente movimento azzurro.
“Il momento è molto favorevole. Da un certo punto di vista anche più dei nostri tempi, dove c’erano solo quattro giocatori affermati a livello internazionale. Ora invece, dietro a Sinner, Musetti, Sonego e Berrettini, ci sono tanti ragazzi con grandi prospettive.
Nei prossimi anni poi tutto sarà possibile. Dopo Djokovic non vedo un possibile dominatore assoluto. Nemmeno Alcaraz. Ci sarà molto equilibrio. Quindi anche un italiano potrebbe tornare a vincere uno Slam. Anche la Davis è alla portata, anche se ormai ne conserva solo il nome” ha detto il 77enne.
Zugarelli vede Djokovic favorito a Wimbledon, ma per il serbo secondo l’ex tennista italiano non sarà così facile. “È il favorito, ma vincere uno Slam è sempre molto difficile. È logorante fisicamente e mentalmente, soprattutto per un atleta della sua età.
Il livello oggi è altissimo, già dal primo turno si incontrano giocatori molto forti”. L’ex tennista italiano ha poi parlato della possibilità di Nole di conquistare il Grande Slam. “Vincere quattro prove dello Slam nello stesso anno è un’impresa sovrumana.
Ma Djokovic è il solo che in età moderna c’è stato vicinissimo. Tutto può succedere con Nole” ha dichiarato Zugarelli. In conclusione l’ex tennista romano ha dato un consiglio a Matteo Berrettini, il quale sta attraversando un momento di carriera piuttosto complicato: “Matteo deve stare tranquillo, allenarsi molto e aspettare l’occasione giusta per rinascere.
Magari aiutato anche da un po’ di fortuna, come capitò a me durante il primo turno degli Internazionali del ’77”. Photo Credit: Getty Images
