Sinner, dimenticare e ripartire. Vagnozzi: "Ricordiamoci che è un percorso lungo"
by PERRI GIORGIO | LETTURE 7393
Dimenticare e ripartire. Un mantra per Jannik Sinner e anche per Simone Vagnozzi, che ha parlato a una manciata di giorni dalla scottante sconfitta del talento azzurro ai microfoni de 'Il Corriere della Sera' senza rinunciare a tenere il bicchiere mezzo pieno.
Anzi. «Si riparte Dall’atteggiamento spettacolare con cui Jannik è stato in campo 5 ore 15’ con un mostro come Alcaraz. Mi è piaciuta la sua resilienza in un match ad altissima intensità.
Ha annullato 5 set point, ha reagito al match point non convertito. Non sono stupito: sapevo che non molla mai. E l’aspetto fisico: problemi risolti» ha spiegato. Stato di forma che Sinner ha ritrovato dopo un periodo non semplicissimo.
Quello a cavallo tra Miami e Parigi, sfondo della ripresa a Wimbledon e anche dei quarti sul cemento di Flushing Meadows. «Il ragazzo dovevo imparare a conoscerlo: le vesciche sono comparse un mese e mezzo dopo che ci allenavamo insieme.
Veniva da un 2021 molto intenso, non si era mai fermato, dall’Australia era tornato con il Covid: bisognava fermarsi e aggiungere benzina di qualità alla parte atletica. Dopo Parigi è stato possibile».
Vagnozzi si è affermato poi anche su uno degli aspetti più criticati, o criticabili, del gioco di Sinner. Il servizio. Elemento che non gli ha consentito di chiudere la sfida contro Alcaraz nel quarto set, ma che al quarto set lo ha trascinato.
«Lei pensa al match point, che ha affrontato con una seconda, ma quello è un episodio. La gente ha la memoria corta: forse negli ultimi match Jannik ha fatto qualche doppio fallo in più però a Wimbledon ha servito bene.
Ricordiamoci che è un percorso lungo, una strada che oltre ai risultati non tralascia il lavoro di crescita: gli obiettivi sono a lunga scadenza». Dimenticare una sconfitta del genere non sarà semplicissimo, certo.
Anche se la chance di catapultarsi in a Bologna con la squadra di Coppa Davis potrebbe rappresentare comunque un ottimo trampolino di lancio date le circostanze. «Ci metterà qualche giorno. La Davis a Bologna lo aiuterà a voltare pagina.
Presto si renderà conto di aver giocato con Alcaraz un match straordinario». Parlando anche della programmazione - con i tornei di Sofia, Nur Sultan, Firenze, Vienna e Parigi Bercy - Vagnozzi ha evidenziato anche come quelle delle Atp Finals sia un obiettivo. Obiettivo, sì, non ossessione.