Camporese su Sinner: "Lo ammetto, il suo stile non mi fa impazzire"



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Camporese su Sinner: "Lo ammetto, il suo stile non mi fa impazzire"

Omar Camporese è stato uno dei migliori tennisti italiani e ha occupato la top 100 dal 1989 al 1993. Tutti lo ricordano per il suo incredibile dritto, soprannominato dal grande Giampiero Galeazzi “turbo-dritto” , e per le due fantastiche vittorie ottenute a Milano nel 1991 e a Rotterdam nel 1992.

L’ex giocatore azzurro non è stato molto fortunato nel corso della sua carriera e gli infortuni, soprattutto quelli alla spalla e al polso, gli hanno impedito di mostrare tutto il suo potenziale.

Camporese: "Sinner è un fenomeno, ma il suo stile..."

“Io il più grande rimpianto del tennis italiano? Di sicuro senza gli infortuni sarebbe stata un’altra cosa.

E non cerco alibi, non è nel mio stile, ma è oggettivo..." , ha spiegato Camporese in un'intervista esclusiva al quotidiano "Il Corriere della Sera" . "Se Rotterdam è la vittoria più importante, Milano è un ricordo che cerco di rimuovere.

In quei giorni ebbi le prime avvisaglie dell’epicondilite che mi avrebbe condizionato la carriera. Iniziai a giocare con le infiltrazioni. All’inizio sottovalutai il problema, allora non c’erano gli staff e le strutture sanitarie di adesso.

Vinsi a Rotterdam con Lendl in quelle condizioni, ma nel 1993 mi si presentò il conto. Rimasi fermo due-tre anni e intanto il tennis cambiava velocemente, con nuovi giocatori che s’affacciavano" . Pensando al tennis moderno, Camporese ha poi espresso il suo pensiero su Jannik Sinner, che aveva criticato per non aver rappresentato l'Italia alle Olimpiadi di Tokyo.

"Lo ammetto, lo stile non mi fa impazzire. Ma che vuoi dirgli? È un fenomeno, lui fa ‘fischiare’ la palla, gioca con i piedi dentro al campo. È un attaccante nato, per questo deve imparare ad andare a rete almeno dieci volte a partita.

Deve migliorare anche il servizio e essere più efficace nella gestione mentale della gara. Con Hurkacz a Miami ha perso perché a un certo punto ha smesso di ragionare. Ma con lui e Berrettini il tennis italiano può dormire sonni tranquilli per tanto tempo" .