Uno dei tennisti più interessanti del circuito è senza dubbio il finlandese Emil Ruusuvuori, tra i giovani talenti del circuito. Emil ha avuto finora in carriera alti e bassi ma è stato capace di grandi exploit, basta ricordare le vittorie di quest'anno contro Andrey Rublev e Jannik Sinner.
Il finlandese ha battuto il nostro numero uno all'Hertogenbosch ed ha mostrato interessanti margini di crescita. Tra i vari match c'è anche la sfida contro Carlos Alcaraz, una grossa battaglia in questo 2023 che alla fine vide vincere il tennista iberico, attuale numero due al mondo.
Il tennista vive un momento no, reduce da una serie di infortuni ma è pronto a reagire e cercherà di dare il massimo in queste Finali di Coppa Davis. Emil ha parlato ai microfoni di Punto de Break e ha trattato di tanti temi.
Ecco le sue parole nello specifico: "Il match con Alcaraz? È stato un grande match e di certo non una sfida che si può dimenticare", chiosa il tennista nordico. Riguardo l'esperienza della Davis ha dichiarato: "Personalmente credo sia in cima ai successi che io abbia mai avuto.
Potere condividere tutto questo è incredibile e ho notato che ora il tifo e la passione per la nostra nazionale è cresciuto, c'è maggiore interesse per il tennis". E infatti ci saranno oltre 3 Milà finlandesi a sostenere la Nazionale in Davis: "È incredibile per un paese così giovane su questo sport.
Penso che la cosa più difficile sia rimanere lì, dopo essere esplosi nel circuito Challenger. Arrivi da lì e subito con un paio di vittorie fresco ma restare lì poi è davvero complicato". Riguardo i recenti infortuni il tennista nordico ha continuato: "Sono due anni che soffro con il gomito e ci sono momenti che il dolore va e viene.
Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto, penso che posso gestire tutto meglio. Cambiare programmi, pallone e mettere insieme un calendario in cui gioco con la stessa pallina non è semplice, l'Atp deve risolvere questo problema.
Ci sono tanti tornei e non è semplice, solo Djokovic può giocare dieci tornei all'anno ed essere numero uno. Per tutti gli altri no è facile. Dobbiamo giocare tanto perché sappiamo che alla fine i risultati contano".