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Uno sfogo che fa riflettere . Sumit Nagal si è lamentato e non poco della sua difficile vita da tennista in un'intervista rilasciata a Times of India, lanciando un messaggio importante all'Atp. "Se guardo il mio saldo in banca, ho quello che avevo a inizio anno, circa 900 euro.
Ho ricevuto aiuto. Mi hanno aiutato da una fondazione di tennis e ricevo anche uno stipendio mensile dalla Iocl (compagnia di carburante), ma non ho grandi sponsor" ha esordito per spiegare le problematiche che sta affrontando ormai da diversi mesi e che riguardano diversi giocatori del circuito.
Il numero 159 del ranking mondiale ha sottolineato: "Investo tutto quello che guadagno. Viaggio solo con un preparatore atletico, senza fisioterapista, e ho già investito tutto quello che ho guadagnato. Mi sento come se mi mancasse il sostegno nonostante sia il miglior atleta indiano da anni.
Sono l'unico a qualificarsi per i tornei del Grande Slam, l'unico che è riuscito a vincere una partita ai giochi olimpici".
Le parole di Sumit Nagal
"Quando la mia classifica peggiorava, nessuno voleva aiutarmi, nessuno credeva che sarei tornato.
È stato deludente perché sento che, qualunque cosa faccia, non è mai abbastanza. È molto difficile trovare sostegno finanziario in India. Onestamente non so nemmeno cosa fare, mi sono praticamente arreso" ha ammesso un rammaricato Nagal.
Poi ha concluso, parlando del suo infortunio e rientro nel tour: "La riabilitazione mi ha richiesto 6 mesi, poi il ritorno altri sei. Direi che mi ci è voluto un anno e mezzo per sentirmi bene. Ho perso alcune partite che avrei dovuto vincere.
Ho preso il Covid due volte la scorsa stagione, quindi sono stati due anni lunghi. Non ho risparmi, non posso dire di vivere una bella vita. Almeno non sono negativo. Non sto dicendo che voglio andare in hotel a 5 stelle o cose del genere. Ci mancano i fondi, un sistema. La Cina ha soldi e noi abbiamo lo stesso potenziale della Cina".
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