Zverev: "Alcaraz e Djokovic sono a un livello simile. Noi altri dobbiamo..."



by GIANLUCA RUFFINO

Zverev: "Alcaraz e Djokovic sono a un livello simile. Noi altri dobbiamo..."
Zverev: "Alcaraz e Djokovic sono a un livello simile. Noi altri dobbiamo..." © Elsa/Getty Images

Si ferma ai quarti di finale la corsa di Alexander Zverev agli Us Open. Il tedesco, in totale ripresa, si è dovuto arrendere a Carlos Alcaraz, che ha vinto la partita in tre set (6-3 6-2 6-4) giocando meglio nei momenti decisivi della sfida.

Grazie ai 360 punti guadagnati a New York, Zverev è entrato per la prima volta quest’anno tra gli otto giocatori in corsa per le Finals di Torino, appena 20 punti sopra Taylor Fritz. In conferenza stampa il tedesco, che ha lamentato un fastidio al bicipite femorale, ha parlato delle straordinarie doti del suo avversario e ha riflettuto su quali siano stati i momenti decisivi del match.

Zverev sul fisioterapista: “Alcuni lo chiamano per spezzare il ritmo”

Il tennista tedesco ha così analizzato la partita: “Ero in partita nel primo set. Avrei potuto fare il break, poteva andare a mio favore, ma non è stato così.

Poi nel secondo set ho sentito qualcosa al bicipite femorale, sul lato sinistro. Non riuscivo più a spingere il servizio. La mia velocità di servizio era molto diminuita rispetto agli altri giorni. Soprattutto contro di lui avevo bisogno di una buona giornata al servizio, altrimenti sarebbe stato difficile” ha detto Zverev, che poi ha aggiunto: “Ci sono stati solo pochi momenti importanti in questa partita, ad essere onesti, in cui lui ha giocato bene.

Forse io ho preso una decisione sbagliata, un colpo sbagliato, in un certo senso. Poi non ho mollato, ma contro Carlos si può fare ben poco”. Il 26enne di Amburgo ha poi confrontato il gioco di Alcaraz con quello di Djokovic.

“Ho giocato contro Novak a Cincinnati, ho giocato contro Carlos qui. Penso che siano molto, molto simili dal punto di vista del livello di gioco. Ci sono cose che Novak fa meglio, altre che Carlos fa meglio. Penso che al momento siano ad un livello tutto loro.

Sì, gli altri devono recuperare. Infine l’ex numero due ha spiegato perché non ha chiamato l’intervento del “fisio” dopo l’infortunio. “Odio chiamare il fisoterapista. Penso che molti giocatori lo facciano per disturbare il ritmo.

Se hai uno strappo muscolare o qualcosa che non va, cosa diavolo farà in tre minuti? Non guarirà in tre minuti. Penso che sia utile per fissare i nastri, per fare alcune manovre alle caviglie, per qualcos'altro.

Quindi non dico che ho perso a causa dello strappo. Ma alla fine sapevo che non avrebbe potuto risolvermi il problema, soprattutto se vai in campo e devi fare uno sprint per il dropshot tre minuti dopo” ha concluso Zverev.

Alcaraz