Nella sua prima gara da numero uno al mondo (manca l'ufficialità ma da lunedì si avrà anche quella) Aryna Sabalenka gioca un grande tennis e annichilisce lasciando le briciole alla russa Daria Kasatkina, battuta con un netto 6-1;6-3.
Poco da dire, una sfida a senso unico e la bielorussa che ora è nettamente la favorita per la vittoria finale del torneo. Fuori Swiatek e fuori Rybakina, Aryna ha ora una grandissima opportunità. In conferenza stampa la tennista è apparsa raggiante e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Sono soddisfatta, penso di star giocando un ottimo tennis anche se c'è sempre qualcosa da migliorare e in ogni match che disputi.
Nonostante ciò sono decisamente soddisfatto del mio gioco. Quando ho scoperto di essere numero uno? Stamattina ho ricevuto tanti messaggi, non ho risposto perché volevo concentrarmi solo sul match e solo dopo la gara l'ho fatto.
Ma è stato decisamente un bel risveglio. Il match? Non c'è molto da dire, avevo un piano e l'ho messo a punto, ha funzionato bene e sono felice di tutto ciò". Il giornalista ha poi chiesto: "Quindi non hai visto Ostapenko vs Swiatek? Ok, vi ho mentito (ride).
Volevo andare a dormire, ma la sfida era troppo interessante e alla fine ho aspettato sino alla fine. Sinceramente non volevo che Iga perdesse e mi aspettavo di vedere in finale. Ero triste per lei ma allo stesso felice per me; sto giocando bene da inizio anno, in fondo l'ho messa sotto pressione con i miei risultati, ma non volevo diventare numero uno al mondo in questo modo, volevo una battaglia sino alla fine.
Iga è fantastica, è stata numero uno per molto tempo, e sono felice di averla nel circuito. Una tennista come lei stimola tutte noi a fare meglio e a lottare in questo sport. Ci spingiamo oltre i limiti e credo che sia un processo normale a questo livello".
Poi ha proseguito: "Quando ho pensato di poter diventare numero uno? Sinceramente non ricordo questo momento, mi sono sempre data degli step come Top 50, Top 30 o Top 10. Qualche anno fa ho iniziato a pensare di poter diventare numero uno, ma sapevo che serviva lavoro e sacrificio.
Per essere numero uno devi essere costante in tutti i tornei e in passato non lo ero. Sono contenta di aver raggiunto questo risultato".