Arnaldi su Alcaraz: "Non credo si sia notata la differenza. L'obiettivo era vincere"
by ANTONIO FRAPPOLA
Matteo Arnaldi ha raggiunto il miglior risultato in carriera in un torneo del Grande Slam agli US Open spingendosi fino agli ottavi di finale. Solo Carlos Alcaraz, attuale numero uno del mondo e campione in carica a Flushing Meadows, ha posto fine al suo straordinario cammino.
Ci sarebbero tutti i presupposti per ritenersi soddisfatti dell’esperienza vissuta a New York; eppure i pensieri che invadono la mente del tennista italiano al termine del match non sono totalmente positivi. Arnaldi avrebbe voluto incidere con maggiore impeto nei momenti importanti della disputa con Alcaraz e ritiene di non aver espresso il livello desiderato.
Pensieri che appartengono a un giocatore proiettato nel futuro con l’obiettivo di migliorare e non porsi limiti.
Arnaldi: "L'obiettivo era vincere"
“Non vedevo l’ora di giocare questa partita. Sin da bambino sogni di giocare su questi campi con così tante persone e contro il numero uno del mondo.
Stavo bene, non ero così tanto teso. L’esperienza delle Next Gen ATP Finals mi ha aiutato sotto questo punto di vista” , ha spiegato Arnaldi ai microfoni di Super Tennis. “Non era facile giocare bene.
Sono entrato con l’idea di fare il mio gioco, ma potevo fare meglio in alcuni momenti della partita, soprattutto quelli importanti. Però fa tutto parte dell’esperienza. Non si può giocare sempre al meglio e lui è molto bravo a metterti in difficoltà.
Sono contento al 70% di quello che ho fatto. Complimenti di Alcaraz? Ci conosciamo da quando eravamo piccoli. È un ragazzo molto simpatico. Mi fa piacere ricevere queste parole da lui, ma ci sono alcune cose su cui lavorare.
Spero sia il torneo della svolta. Sono contento del percorso che stiamo facendo: ho raggiunto per la prima volta la seconda settimana in uno Slam. Spero che l’anno prossimo ci siano molte meno prime volte e più esperienza.
Mi porto dentro tante cose positive dopo questo torneo” .

In conferenza stampa e nelle parole riportate dal quotidiano La Stampa, Arnaldi ha poi aggiunto: “Il rammarico è che non ho giocato la mia miglior partita, e so che posso fare meglio, specie al servizio.
Il mio obiettivo era solo vincere. Ho capito che non sono troppo lontano dal livello dei migliori, anche se qualcosa mi manca. Alcaraz è un giocatore completo, e un grande lottatore, durante i set però non credo si sia notata troppo la differenza.
Piuttosto nei momenti decisivi: ma lì sono stato più io a sbagliare che lui a fare qualcosa di straordinario. Non sono mai riuscito a metterlo in difficoltà per sfruttare le sue eventuali debolezze” .