Prima di scendere in campo contro James Duckworth ad Adelaide lo scorso gennaio, Ben Shelton non aveva mai disputato alcun torneo fuori dagli Stati Uniti. Il giovane tennista di Atlanta, alla prima vera stagione nel circuito maggiore, ha superato ogni più rosea aspettativa e ha raggiunto i quarti di finale sia agli Australian Open che agli US Open.
A Melbourne ci ha pensato Tommy Paul a porre fine al suo sorprendente cammino; lo stesso avversario che ha sconfitto per conquistare il miglior risultato in carriera a Flushing Meadows. Dopo una serie di risultati non troppo incoraggianti, Shelton ha ritrovato le giuste sensazioni nell’ultimo Major dell’anno.
Il 20enne ha deciso di partecipare in più di un’occasione anche al torneo di doppio - lo ha fatto ad Atlanta, Washington e Cincinnati - con un obiettivo chiaro: perfezionare il gioco a rete per diventare sempre più pericoloso.
Una scelta che sta dando i suoi frutti, perché il grande merito di Shelton agli US Open è stato proprio quello di abbinare aggressività e precisione.
Shelton: "Sarà speciale affrontare Tiafoe"
“Penso che giocare a rete sia complicato, ma questa qualità ha decisamente migliorato il mio tennis.
È qualcosa che devi allenare molto, ma anche implementare nelle partite. È molto più difficile farlo durante un match, perché non hai tanti margini. Ho posto l'accento sulla ricerca della rete e ho visto i miglioramenti nel corso del torneo.
Giocare in doppio mi ha aiutato: ho disputato molti tornei ultimamente. Voglio sempre vincere le mie partite di doppio, ma in questo modo ho la possibilità di lavorare su determinate abilità" , ha raccontato Shelton in conferenza stampa.
Il suo prossimo avversario sarà Frances Tiafoe; i due condividono un ottimo rapporto d'amicizia fuori dal campo. "È come un fratello per me da quando faccio parte del Tour. Ha sempre creduto in me dal primo torneo.
Un bravissimo ragazzo fuori dal campo; un incubo da affrontare in campo. Sa come coinvolgere il pubblico: è uno di quei ragazzi per cui vale la pena guardare la televisione. Produce quasi lo stesso effetto di Carlos Alcaraz, soprattutto a New York.
Poter giocare contro di lui nei quarti di finale sull'Arthur Ashe è qualcosa di davvero speciale. È un peccato che due dei tre americani debbano affrontarsi ai quarti. Penso che sia davvero una bella opportunità per il tennis americano.
Questo è ciò di cui ci parlate sempre: chi sarà il prossimo campione Slam? La mia risposta è sempre la stessa: il tennis americano sta andando nella giusta direzione" .