Bronzetti fa la storia agli Us Open: "Grande emozione. Ora giocherò più tranquilla"
by LUCA FERRANTE
Lucia Bronzetti è l'unica italiana rimasta nel tabellone femminile agli Us Open. La 24enne di Rimini, grazie soprattutto alla vittoria sulla numero 14 Krejcikova, si è aperta uno spiraglio molto interessante e lo ha sfruttato conquistando il pass per il terzo turno.
L'azzurra infatti non ha avuto grossi problemi a superare la tedesca Eva Lys, proseguendo il positivo cammino a New York: "È una grande emozione, ancora non ho ben realizzato cosa sia successo. Quando sei dentro il torneo non ti rendi bene conto di quello che sta accadendo, sembra tutto normale, ma ovviamente sono molto contenta e soddisfatta.
Ero tesa e contratta ma il fatto di aver vinto una partita così al debutto mi ha aiutato a gestire meglio alcune situazioni" ha dichiarato la romagnola a fine match in conferenza stampa, nelle parole raccolte da SuperTennis.
Mai al terzo turno in uno Slam
Adesso Bronzetti attenderà la pericolosa cinese Qinwen Zhang (23esima nel ranking Wta ma in grande crescita): "È una avversaria forte, serve molto bene e da fondo campo la sua palla arriva veloce.
L’ho già affrontata una volta, a Monterrey lo scorso anno al primo turno di tabellone. Devo trovare un modo per rispondere e portarla al terzo e quarto scambio, che diventa poi il mio punto di forza. La favorita è lei, questa consapevolezza mi aiuterà a scendere in campo più tranquilla, ma sempre con la voglia di vincere e far bene" ha sottolineato.
Tanti i progressi mostrati dall'italiana nell'ultimo periodo: "Sono migliorata in particolare nei colpi di inizio gioco, servizio e risposte ora sono più efficaci. Credo di aver fatto un salto qualità in quel senso, in particolare sulla prima ora più aggressiva e potente.
Ora stiamo lavorando molto sulla profondità dei colpi da fondo campo, un aspetto del gioco che fa la differenza nel tennis moderno" ha spiegato. Poi ha concluso rimarcando il lavoro di coach Piccari: "Sentire i suoi consigli, averlo lì sempre al mio angolo mi aiuta e mi tranquillizza.
Oltre ad essere un grande allenatore, abbiamo un rapporto di amicizia e stima anche fuori dal campo. Lavoriamo insieme da oltre 6 anni, sa cosa dirmi e quando dirlo. Da fuori vede le cose in modo più lucido e sa come rimettermi in carreggiata quando comincio a perdere un po’ la bussola".