Thiem commenta la frase di Bublik: "Qualcosa che non dovrebbe mai dire per rispetto"
by GIANLUCA RUFFINO
È una vittoria speciale quella di Dominic Thiem al primo turno degli Us Open. Dopo quasi due anni e mezzo dall’ultima volta, il tennista austriaco supera il primo turno di uno slam, e lo fa con una prestazione convincente con cui regola la testa di serie numero 25 Alexander Bublik.
6-3 6-2 6-4 il punteggio a favore dell’austriaco, con il risultato mai in discussione. In conferenza stampa Thiem ha espresso la propria gioia per questo successo e commentato la brutta frase che l’avversario ha pronunciato a metà secondo set.
Thiem: “Vittoria speciale. Mi sento bene e non vedo l'ora di giocare”
Per Thiem il ritorno al successo in uno slam dopo i tanti problemi psicofisici è motivo di gioia. “È stata una partita molto bella, praticamente dal primo momento. È una vittoria piuttosto speciale, perché è la prima dopo due anni e mezzo di Grandi Slam.
Credo siano passati sei o sette Grandi Slam senza una vittoria. Quindi è fantastico. Soprattutto qui agli US Open, con tutto il passato e tutti i ricordi che ho qui. Anche le settimane precedenti sono state buone, con le prime finali dopo l'infortunio.
Quindi mi sento bene e non vedo l'ora che arrivi la prossima” ha commentato il campione dell’edizione 2020 dello slam newyorkese. Sull’episodio che ha coinvolto Bublik, il quale ha pronunciato in russo la frase “Sono stufo di restituire le carriere ai disabili”, Thiem si è espresso in maniera piuttosto diplomatica.
“È una frase molto complessa, qualcosa che non dovresti dire in generale, sai, solo per rispetto. Sì, forse non intendeva dire questo. Ma, sì, cosa posso dire al riguardo?” ha dichiarato l’austriaco.
Thiem si è poi espresso sui servizi da sotto, arma classica del suo avversario odierno. “Sì, può essere una buona tattica, soprattutto sulla terra battuta quando chi risponde è molto, molto indietro.
Può essere una buona tattica. Sono rimasto sorpreso che l’abbia fatto sul break point, ma contro di lui o contro altri giocatori, devi essere sempre consapevole che possa succedere, quindi forse hai una visione un po' diversa sulla risposta, e per fortuna ero lì” ha detto l’ex numero tre del mondo.
Il 29enne austriaco ha infine risposto ad un giornalista che ha domandato se, a causa dei problemi che l’hanno colpito, abbia mai pensato di smettere. “No, non ho mai pensato di smettere. Sono ancora un po' troppo giovane per farlo.
Tornare qui aiuta sempre. Ma non solo perché ho vinto qui, ma anche per la città e per il torneo stesso. C'è un'energia speciale. Sì, se trascorri due o tre settimane qui a New York, ti dà tutta l'energia, poi forse diventa un po' troppo.
Ma no, tornare qui è sempre una grande, grande esperienza” ha concluso Thiem, che ha lodato l’atmosfera newyorkese.