Isner riflette sulla propria carriera: "È stato bello battere Roger Federer"



by GIANLUCA RUFFINO

Isner riflette sulla propria carriera: "È stato bello battere Roger Federer"
Isner riflette sulla propria carriera: "È stato bello battere Roger Federer" © Matthew Stockman/Getty Images

The last dance. Finirà in maniera romantica l’avventura di John Isner nel mondo del tennis. Un’ultima apparizione a casa sua, agli Us Open, con la possibilità di dare addio a questo sport di fronte ai propri tifosi.

Una carriera lunga 17 anni, in cui il bombardiere americano, alto 2 metri e 8 centimetri, ha sfruttato al massimo le proprie armi a disposizione, diventando il tennista con più ace della storia (14441) e spingendosi fino all’ottava posizione nel ranking Atp.

A 38 anni e dopo 16 titoli in carriera, Isner ha deciso di appendere la racchetta al chiodo, non prima però di un’ultima passerella al major di New York. In conferenza stampa il tennista di Greensboro ha ripercorso tutti i momenti più belli della propria carriera, riflettendo poi su cosà saranno le cose che più gli mancheranno dopo il ritiro.

Le parole di John Isner in conferenza stampa

Isner ha parlato del peso di essere stato il numero uno americano. “Non ho mai sentito il peso di essere il numero 1 americano. Forse perché, da junior e durante il college, non si parlava molto di me.

Credo di essere arrivata in tour senza molta pressione addosso. Non c'erano molte aspettative nei miei confronti. Questo mi ha aiutato molto. Ho sempre voluto essere il numero 1 americano. Mentirei se vi dicessi che non è così.

Essere il miglior americano, non so per quanti anni, mantenendo la mia posizione in classifica per molto tempo, è qualcosa di cui vado molto fiero e sono molto orgoglioso della preparazione che mi ha richiesto giorno dopo giorno, anno dopo anno” ha spiegato l’americano.

Tra i momenti che ricorda con maggior piacere, Isner ha scelto la vittoria su Federer in Coppa Davis nel 2012. “Ho avuto molti momenti fantastici. Una volta ho battuto Roger Federer in Svizzera. È stato bello. Il campo era davvero pessimo, i rimbalzi erano ovunque.

A lui non piaceva. A me piaceva molto. Peggiore è il campo, meglio è per me (sorride)” ha scherzato il 38enne. Riguardo al ritiro, Isner ha dichiarato che sarà la competizione quello che più gli mancherà.

Sicuramente mi mancherà soprattutto la competizione sul campo da gioco. Non credo che mi mancherà l'allenamento, perché ultimamente è stato difficile. Non sono riuscito ad allenarmi come sono abituato a fare, né dovrei farlo.

È solo questione di quando aumentare l'allenamento e quando diminuirlo. Se mi alleno troppo duramente, ultimamente il mio corpo non regge” ha dichiarato l’americano, che poi ha aggiunto. “Non sono preoccupato.

Volevo praticare questo sport il più a lungo possibile. Inevitabilmente doveva finire. Probabilmente ci saranno molti momenti difficili, perché negli ultimi 17 anni, solo a livello professionale, mi svegliavo ogni mattina: "Come posso migliorare?”. Si tratta solo di cercare di andare avanti anno dopo anno. Ci sarà sicuramente quel vuoto”.

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