Rublev sbuffa: "Sono 7° al mondo e ancora mi confondete con Sinner e Tsitsipas"



by GENNARO DI GIOVANNI

Rublev sbuffa: "Sono 7° al mondo e ancora mi confondete con Sinner e Tsitsipas"
Rublev sbuffa: "Sono 7° al mondo e ancora mi confondete con Sinner e Tsitsipas"

Poco meno di una settimana fa Andrey Rublev ha conquistato il suo quattordicesimo titolo in carriera, battendo Casper Ruud in finale a Bastad. Non è andata bene invece questa settimana, dove il russo è uscito anzitempo dal torneo di Amburgo, battuto da Daniel Altmaier.

Ora il top 10 si fermerà e riprenderà il suo cammino sul cemento americano, dove si giocheranno i tornei di Cincinnati e Toronto, prima del prestigioso slam a Flushing Meadows, dove andranno in scema gli Us Open.

Il campione in carica a Monte-Carlo è uno dei tennisti che disputa più tornei nel corso dell'anno, si ferma molto poco e d'altronde lui lo ha ricordato in conferenza stampa dopo la vittoria in Svezia: "È sempre bello vincere un titolo, noi tennisti perdiamo quasi ogni settimana e questo è uno dei due titoli che ho conquistato quest'anno.

È una sensazione speciale, ho giocato una finale in condizioni fisiche difficili ma ho avuto comunque la meglio", aveva dichiarato.

Rublev polemico verso i fan

Intervenuto di recente nel podcast di Tennis Weekly, il tennista nativo di Mosca, ha discusso con alcuni fan, lasciandosi andare ad una simpatica rivelazione: "Non so come sia possibile, ma la gente mi chiama ancora Zverev, Sinner, Shapovalov o Tsitsipas.

Quasi tutti. Almeno quando ero tra i primi 50 e la gente mi confondeva con Zverev, non c'era niente di male, perché lui e Tsitsipas erano più famosi. Ma ora sono al settimo posto nella classifica mondiale e la gente continua a confondermi con loro.

Non è cambiato nulla”, ha sbuffato. Il russo non è nuovo a dichiarazioni del genere. In conferenza stampa al termine della partita d'esordio al Roland Garros, rilasciò alcune dichiarazioni che fecero scalpore.

Al 25enne fu chiesto quale fossero le aspettative per la prestigiosa manifestazione in Francia. La sua risposta lasciò interdetti: "Penso che riguardi più il giocatore, perché le aspettative alla fine non sono reali.

Credo sia più un gioco per i media. La realtà è una sola: a nessuno importa se vinco o perdo". Photo Credit: Getty Images